Introduzione
Introduzione
Lo scopo di questa dissertazione è riflettere
sulle dinamiche interagenti all’interno di una relazione educativa e far
giungere alla consapevolezza circa l’esistenza di alcuni meccanismi mentali
affinché il rapporto educatore-educando possa diventare realmente etico,
responsabile ed efficace.
Non si intende circoscrivere l’ambito di
interesse alla sola scuola perché chiunque, insegnante, educatore, genitore,
pur disponibile, può non essere sufficientemente cosciente di dover esercitare
un compito di mediazione tra il giovane e la conoscenza del mondo esterno.
Spesso gli educatori - intendendo quindi con il
termine chiunque abbia a che fare con soggetti in formazione relativamente
all’aspetto educativo - non sanno mediare tra il giovane e il sapere, arrivando
a provocare un rifiuto, una grave caduta della motivazione, che può avere
conseguenze sul completo sviluppo cognitivo del ragazzo.
La costruzione dell’identità si basa
sull’interazione, l’insegnante o l’educatore sono perciò investiti di un compito
importantissimo che può arrivare ad essere vicariante alle carenze o alle
eventuali disfunzioni genitoriali o sociali.
Come comprenderemo attraverso l’esperimento di
Rosenthal e Jacobson e l’effetto Pigmalione, molti dei vissuti che crediamo di
nascondere tacendoli a livello verbale, sono invece evidenti a livello
gestuale, comportamentale, percettivo e come tali vengono quindi recepiti. Il
detto e il non detto fanno parte della relazione con gli altri, ed è
fondamentale conoscerli perché proprio dagli educatori, dalla fiducia che
mostrano, dalla disposizione che percepisce, l’educando può trarre la sua forza.
Il fenomeno che prende in esame Rosenthal –
ruolo delle aspettative dei docenti nel comportamento del discente - non si
verifica solo nelle relazioni fra genitore e figlio o fra insegnante e alunno,
ma in tutti i rapporti umani di qualsiasi tipo essi siano e influenza il senso e
la velocità dello sviluppo della personalità del giovane.
Anche nel caso dell’amore genitoriale si vuole
rilevare l’importanza di esprimerlo anche seguendo lo sviluppo intellettuale del
proprio figlio, trasmettendo fiducia nelle sue possibilità, rinforzando così la
sua autostima. Il bambino che si esprime cognitivamente meglio è quello che
percepisce di poterlo fare, perché questa certezza e questa fiducia gli sono
comunicate dalle persone che lo circondano e credono in lui.
Ogni apprezzamento e sollecitazione, entusiasmo
ma anche sostegno e consolazione in caso di insuccesso, sarà utile per aiutare
il bambino a costruire la stima di sé, indispensabile per la realizzazione di un
progetto su se stesso.
Il sé si forma, pur con continue modificazioni,
operando raffronti tra i giudizi che gli altri comunicano, verbalmente o no, e
la personale percezione di se stesso. In caso di conflitto o incongruenze tra
giudizi è necessario strutturare delle difese dell’Io che condizionano la
personalità del soggetto.
Si è presa in considerazione la personalità
dell’educatore e l’azione formativa sull’educando che crea le condizioni perché
il fanciullo possa prendere forma in un passaggio dalla potenza
all’atto.
L’analisi vuole rammentare come il rapporto
interpersonale tra fanciullo ed educatore sia prototipo di ulteriori rapporti
del ragazzo con il resto del mondo e di quanto perciò la personalità dell’adulto
sia rilevante nel processo di maturazione del giovane.
Un percorso didattico sull’effetto Pigmalione
Destinatari:
-
Educatori
-
Formatori
-
Genitori
-
Psicopedagogisti
-
Insegnanti
-
Insegnanti di sostegno
Obiettivi di apprendimento:
-
comprendere i diversi aspetti
dell’effetto Pigmalione:
-
cause
-
rimedi
-
utilizzo consapevole
-
fattori psicologici
-
dinamiche emotive
-
conoscere il concetto di aspettativa
-
conoscere il concetto di pregiudizio
-
comprendere i principali processi
percettivi
-
comprendere i principali meccanismi
comunicativi
-
conoscere il concetto di clima educativo
-
comprendere il ruolo dell’interazione
sociale nei processi di costruzione dell’identità
-
conoscere il concetto di empatia
-
conoscere il pensiero costruttivista
-
conoscere le componenti
dell’apprendimento
-
comprendere l’apprendimento motivato
-
conoscere il significato della
valutazione formativa
Obiettivi formativi:
-
conoscere alcune dinamiche relazionali
-
scoprire il proprio atteggiamento nel
rapporto educativo
-
esplorare la propria personalità
-
scoprire se stessi e gli altri
-
accettare il pensiero divergente
-
stimolare le competenze personali
-
valorizzare attitudini e valori sociali
e personali
-
liberare la relazione educativa da
rigidità formali
Pre-requisiti:
·
disponibilità alla relazione
Parole chiave:
·
aspettative
·
empatia
·
entropatia
·
etica
·
incontro
·
dialogo
·
credibilità
·
responsabilità