LE RIVOLUZIONI
La Rivoluzione d' ottobre o ottobre rosso è la fase finale della rivoluzione russa che portò alla caduta dell' impero degli zar e alla nascita dell' UNIONE DELLE REPUBBLICHE
 SOCIALISTE SOVIETICHE (URSS) o CCCP.
I protagonisti della rivoluzione furono Vladimir Lenin, Lev Troisky e Josif Stalin.
La rivoluzione si svolse dal 1917 al 1921
Sanpietroburgo fù il principale teatro della Rivoluzione della Rivoluzione Bolscevica.
IL 27 Ottobre 1917 gli esponenti del partito bolccevico occupano le fabbriche e il 6 novembre marciano con 30000 sugli edifici governativi difesi solamente da un battaglione e prendono il potere.
successivamente fu formata da Vladimir Lenin un' assemblea costituente per dare una nuova costituzione al Paese.
Lo zar Nicola II e la sua corte vengono giustiziati la notte tra il 16 e 17 Luglio 1918. Iloro corpi vengono bruciati e le loro ceneri buttate in un pozzo vicino al gulag in Siberia dove erano tenuti prigionieri da circa un' anno. 
Il 24  Ottobre 1921 Vladimir Lenin viene nominato dal Soviet Supremo Segretario generale del' URSS.
nel periodo tra il 1918-1921 Lenin trattò la resa della Russia nella Prima Guerra Mondiale e risanò il Paese dopo la grave crisi economica di inizio secolo





RIVOLUZIONE RUSSA
La Rivoluzione Francese può essere divisa in tre fasi fondamentali:
• La fase moderata 
• La fase democratica 
• La fase reazionaria 
La prima parte ha il suo antefatto nella convocazione degli Stati
Generali, ma vede il suo inizio con la Presa della Bastiglia il 14 luglio 1789. I momenti più importanti li vede nella Convocazione degli Stati  Generali e nell'approvazione della costituzione censitaria rispettivamente il 26 agosto 1789 e nel settembre 1791. Questa costituzione sanciva la divisione dei tre poteri e la nascita di una Monarchia costituzionale. Inoltre il suo parlamento era composto da Giacobini, Girondini e Foglianti.
La seconda fase della rivoluzione ha origine quando l'esercito francese trova alcune difficoltà sotto gli attacchi di Prussia, Austria e Regno di Sardegna così gli abitanti di Parigi attaccano il palazzo reale, così il re viene catturato. Questa parte è caratterizzata dall'elezione di una nuova assemblea che sarà legislativa e costituente, e allo stesso tempo chiamata Convenzione. Questa pone fine alla monarchia e proclama la Repubblica il 21 settembre 1792, asseconda la condanna alla ghigliottina di re Luigi XVI ed in fine promulga una costituzione democratica. A causa della difficile situazione internazionale, delle rivolte interne e della debolezza del nuovo stato si conclude con il Terrore nel giugno 1793 al luglio dell'anno successivo. L'ultima fase viene preparata con la vittoria di Fleurus ottenuta dalle forze francesi contro le forze europee coalizzate. Inizia, però, effettivamente nel 27 luglio 1794 quando Robespierre viene arrestato. Si realizza completamente nel 1795 quando viene approvata la terza costituzione che prevede che il governo del Direttorio sia formato da 5 persone, un parlamento di due camere elette a suffragio censitario, si torna perciò ad una costituzione moderata.




RIVOLUZIONE FRANCESE 2
-ABITUDINI, MODA
-TECNOLOGIE
Nella storia millenaria dell'uomo ci sono stati un susseguirsi di cambiamenti che hanno portato ad evoluzioni tecnologiche, rivoluzionando di epoca in epoca la società. La maggior parte di queste hanno portato all'umanità una progressione, mentre altre hanno avuto delle ripercussioni negative. Poiché al giorno d'oggi siamo tutt'ora immersi in questa rivoluzione digitale, ci rimane complicato valutare i pro e i contro e solo col tempo riusciremo ad esprimere un giudizio più valido e più chiaro per quanto riguarda le ripercussioni sulla società odierna. Per ora possiamo solamente affidarci alle nostre sensazioni personali, alle nostre esperienze, ma anche consultare le opinioni degli esperti. Inoltre, con internet, oggi si ha sempre l'informazione a portata di mano, quindi si è illimitatamente connessi al mondo, grazie ai social network, alle pagine web dei quotidiani e ad altri siti in rete. Ormai abbiamo facilmente accesso a molte informazioni, ricette, video, musica, giochi ed altre funzioni, solamente con un clic grazie a google ed a siti come wikipedia e youtube. Questi aspetti positivi però vengono acquisiti, quasi solamente, dalle nuove generazioni, che sono nate nel corso di questa trasformazione e quindi sono più agevolate nell'uso, ma anche le generazioni più anziane , anche se sono più a loro agio usando un foglio di carta invece del computer, ultimamente stanno diventando più tecnologiche. Come ho detto inizialmente questo sviluppo ha anche degli aspetti negativi che, se non vengono cambiati, potrebbero causare dei danni alla società. L'aspetto negativo più preoccupante è il troppo tempo passato davanti a queste innovazioni digitali, quindi la dipendenza, che non è solamente quella dai social network, ma è anche quella derivata dai videogames e dai telefonini. Quindi, secondo me, per avere in futuro una società migliore ed avanzata, dovremmo sfruttare la tecnologia in modo responsabile, anche se al giorno d'oggi internet è diventato quasi irrinunciabile, perché il problema non è tanto il mezzo, quanto l'uso che ne facciamo.
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Il termine moda indica uno o più comportamenti collettivi con criteri mutevoli. Questo termine è spesso correlato al modo di abbigliarsi. La moda - detta anche, storicamente costume - nasce solo in parte dalla necessità umana correlata alla sopravvivenza di coprirsi con tessuti, pelli o materiali lavorati per essere indossati. In realtà l'abito assunse anche precise funzioni sociali, atte a distinguere le varie classi e le mansioni sacerdotali, amministrative e militari.

Le donne, che ne erano escluse, non per questo rinunciavano a vestirsi con cura estrema. Più legato alla psicologia è l'aspetto delmascheramento. Gli abiti possono servire a nascondere lati della personalità che non si vogliono far conoscere o, viceversa, a mostrarli. Si pensi, ad esempio, al proverbio: "l'abito non fa il monaco
La religione in Europa è stata determinante per la grande influenza avuta su arte, cultura, filosofia e diritto. La più grande religione in Europa per almeno un millennio e mezzo è stato il cristianesimo. Una serie di paesi dell'Europa meridionale e orientale hanno maggioranze musulmane. Comunità minori includono l'ebraismo, il buddhismo, il sikhismo, l'induismo, soprattutto in Gran Bretagna e Francia, e l'islamismo.

Attualmente, insieme ai 555 milioni di cristiani (di cui 269 cattolici, 170 ortodossi, 80 protestanti, 30 anglicani) vivono in Europa 32 milioni di musulmani; 3,4 milioni di ebrei; 1,6 milioni di induisti; 1,5 milioni di buddisti e 500 mila sikh.
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RIVOLUZIONI CULTURALI

LA FRANCIA DEL SETTECENTO

Nella seconda metà del 18° sec., durante il regno di Luigi XVI e di Maria Antonietta, la Francia viveva un periodo di crisi, dovuta al crescente indebitamento statale e alla perdita di prestigio della monarchia. Le resistenze dei ceti nobiliari ad accettare una riduzione dei loro privilegi alimentavano un diffuso malcontento dell'opinione pubblica, che cominciava a mettere in discussione il sistema sociale dell'ancien régime, avanzando richieste di rappresentanza politica, sull'esempio della Rivoluzione americana.

L'INIZIO DELLA RIVOLUZIONE

Spinto da diversi settori della società, Luigi XVI si decise a convocare gli Stati generali, un organismo di consultazione della nazione eletto sulla base delle tre classi (chiamate 'stati' oppure 'ordini') in cui era divisa la società francese: clero, nobiltà, terzo stato. A questa ultima categoria apparteneva la stragrande maggioranza della popolazione. Sin dal giorno della convocazione, il 5 maggio 1789, i delegati del terzo stato si riunirono separatamente, per definire le richieste da sottoporre al sovrano. Poco dopo si autoproclamarono Assemblea nazionale (17 giugno 1789), dichiarando di essere gli unici rappresentanti della nazione. A essi si unirono molti deputati del clero e della nobiltà e gli Stati generali cambiarono il nome assumendo quello di Assemblea nazionale costituente (9 luglio 1789). Fu l'atto d'inizio della rivoluzione politica: i deputati dei tre ordini si attribuirono il compito di dare al paese una Costituzione. Il re tentò di bloccare l'azione dell'Assemblea, ma in seguito alla ribellione di Parigi del 14 luglio 1789 (assalto alla Bastiglia, prigione e fortezza, simbolo del dispotismo regio) fu costretto a scendere a patti: ritirò le truppe e concesse una Guardia nazionale, ossia un corpo armato che rispondeva agli ordini della municipalità di Parigi. Intanto nelle campagne francesi divampò una rivolta di carattere antifeudale, dettata dalla fame e dalla paura. I nobili presenti nell'Assemblea accettarono le rivendicazioni dei contadini pur di riportare l'ordine. Il 4 ag. 1789 l'Assemblea adottò provvedimenti che sopprimevano i privilegi fiscali della nobiltà e consentivano ai contadini di liberarsi dai vincoli feudali. Pochi giorni più tardi (il 26 ag.), l'Assemblea emanò la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, che fissava i diritti di libertà politica, religiosa, di pensiero, di proprietà e la parità delle garanzie giuridiche per tutti i cittadini e che, ispirandosi ai concetti di libertà, uguaglianza e sovranità popolare, aboliva la monarchia assoluta.

LA COSTITUZIONE

L'Assemblea riformò l'amministrazione dello Stato, dividendone il territorio in 83 dipartimenti, suddivisi in distretti, cantoni e comuni. La giustizia divenne gratuita ed eguale per tutti e fu introdotto un sistema di tassazione proporzionale ai redditi. Per far fronte al debito pubblico, le proprietà della Chiesa vennero messe a disposizione del paese, quindi fu approvata la cd. costituzione civile del clero, in base alla quale parroci e vescovi erano eletti dai fedeli e stipendiati dallo Stato e dovevano giurare fedeltà alla Costituzione. Nel 1791 fu infine approvata la Costituzione, che sancì la nascita della prima monarchia costituzionale francese, fondata sulla separazione dei poteri. Il potere di fare le leggi e di dirigere la politica generale del paese passò all'Assemblea legislativa, composta di 745 deputati eletti ogni due anni. Al re spettava la nomina dei ministri e il diritto di sospendere una legge approvata dall'Assemblea, ma per non più di quattro anni. Il sovrano non poteva sciogliere l'Assemblea, né dichiarare guerra, né firmare trattati di pace. Il potere giudiziario fu affidato alla magistratura, indipendente in quanto eletta. Il diritto di voto fu riservato solo agli uomini al di sopra dei 25 anni che pagassero tasse elevate, una soluzione che accontentava la borghesia mentre lasciava insoddisfatti i ceti popolari.

LO SCOPPIO DELLA GUERRA E LA CONDANNA DEL RE

Intanto, mentre a Parigi infuriava la protesta dei sanculotti contro il carovita e il re tentava senza successo la fuga, Austria, Prussia e Russia si erano alleate contro la Francia rivoluzionaria, che reagì alla sfida dichiarando la guerra (1792). Fu in questo contesto che il 10 ag. 1792 i sanculotti s'impadronirono del Palazzo Reale, mentre l'Assemblea ordinava di imprigionare il re con l'accusa di tradimento della patria. Dopo la vittoria francese di Valmy (20 sett. 1792) contro l'esercito prussiano, fu proclamata la Repubblica. Il re, processato per alto tradimento e condannato a morte, fu decapitato il 21 genn. 1793; in ottobre la stessa sorte toccò alla regina.

GLI SCHIERAMENTI

Mentre violenti scontri politici si verificavano in tutta la Francia (anche a seguito di un'insurrezione propagatasi in Vandea e suscitata dall'odio per la Rivoluzione nutrito dai nobili di sentimenti cattolici e monarchici e dai contadini da essi influenzati), alla Convenzione, la nuova assemblea di deputati eletti a suffragio universale maschile, insorgevano profondi contrasti tra i vari gruppi. I montagnardi, di orientamento egualitario e antimonarchico, maggioritari nei club rivoluzionari di giacobini e cordiglieri, guidati da Robespierre, Danton, Desmoulins e Marat, si contrapponevano ai girondini, moderati, rappresentanti della borghesia degli affari, mentre i deputati di centro ('palude') appoggiavano ora l'uno ora l'altro gruppo.

DAL TERRORE AL TERMIDORO

Per fronteggiare l'emergenza causata dalla crisi economica, dall'insurrezione controrivoluzionaria in Vandea e dalla minaccia dagli eserciti stranieri alleati, i poteri furono affidati a un Comitato di salute pubblica (1793) guidato da Robespierre, che pose il calmiere sul prezzo di grano e generi alimentari, arruolò un nuovo esercito e inviò soldati in Vandea. I metodi autoritari adottati dal Comitato portarono alla repressione degli avversari politici e di diversi esponenti giacobini contrari ai metodi di Robespierre. Alcune migliaia di oppositori vennero ghigliottinati dopo processi sommari. Per questo motivo il periodo dall'autunno 1793 all'estate 1794 fu definito il Terrore. L'esercito rivoluzionario riuscì a sconfiggere a Fleurus i nemici (giugno 1794), a riconquistare le città ribelli al governo di Parigi e a controllare la Vandea. A quel punto la politica del Terrore non poteva più essere giustificata con lo stato d'emergenza e molti deputati si accordarono per destituire il Comitato. Il 27 luglio 1794 Robespierre e i suoi collaboratori vennero arrestati e il giorno successivo ghigliottinati senza processo. Nel nuovo ciclo che si aprì, chiamato Termidoro, prevalse una linea politica moderata, anche se sanguinose vendette furono compiute ai danni dei giacobini. La svolta fu sancita da una nuova Costituzione (1795), che affidava il governo a un Direttorio, composto di cinque membri, e il potere legislativo a un'Assemblea divisa in due Camere.

LA FINE DELLA RIVOLUZIONE

Negli anni successivi il governo di Parigi decise di sferrare un'offensiva volta ad ampliare i confini della Francia e ad abbattere le monarchie assolute in Europa, in cui si erano diffuse le idee rivoluzionarie. Il comando della campagna d'Italia fu affidato al generale Napoleone Bonaparte, che invase la penisola, dove furono instaurati (1797-99) vari governi repubblicani sul modello della Repubblica francese. Napoleone, rientrato in Francia, con un colpo di Stato militare (18-19 brumaio 1799) abolì il governo e trasferì il potere a un Consolato (in cui sedeva con due collaboratori). L'emanazione della Costituzione dell'anno VIII (1799), con la quale gli furono attribuiti pieni poteri, sancì la fine della vicenda rivoluzionaria, ma contemporaneamente aprì il periodo della diffusione in tutta Europa delle idee rivoluzionarie.




RIVOLUZIONE FRANCESE

La guerra d'indipendenza americana, denominata anche Rivoluzione americana (in ingleseAmerican War of IndependenceAmerican Revolutionary War o American Revolution) o guerra d'America (in franceseguerre d'Amérique), fu il conflitto che, tra il 1775 e il 1783, oppose le tredici colonie nordamericane, diventate successivamente gli Stati Uniti d'America, alla loro madrepatria, il Regno di Gran Bretagna.

A partire dal 1778 la guerra, iniziata come ribellione indipendentistica locale, si trasformò in un conflitto globale tra le grandi potenze europee per il predominio sui mari e nei territori coloniali. La Francia entrò in guerra a fianco degli americani e, in alleanza anche con la Spagna e le Province Unite, cercò di sfidare il predominio britannico e di ottenere la rivincita dopo la sconfitta nella guerra dei sette anni. La Gran Bretagna invece poté rafforzare il suo corpo di spedizione in America reclutando numerosi contingenti di truppe mercenarie tedesche, i cosiddettiAssiani, forniti, dietro compenso in denaro, dall'Assia-Kassel, dall'Elettorato di Hannover e da altri piccoli stati tedeschi.

Dopo alterne vicende, la sconfitta britannica a Yorktown contro le forze franco-americane guidate dal generaleGeorge Washington e dal generale Jean-Baptiste de Rochambeau, segnò una svolta decisiva della guerra. Iltrattato di Parigi, firmato nel 1783, pose ufficialmente fine al conflitto, già concluso di fatto tra il 1781 e il 1782. Con la pace, gli Stati Uniti furono riconosciuti dal Regno Unito, che dovette cedere alla Francia il SenegalSanta LuciaTobago[5], alla Spagna la Florida e Minorca e alle Province Unite le sue colonie asiatiche. La Francia tuttavia, nonostante alcuni successi, non riuscì a strappare alla Gran Bretagna il dominio dei mari e la corona britannica mantenne il possesso delle Antille, del Canada e di buona parte dell'India




RIVOLUZIONE AMERICANA







La rivoluzione industriale fu un processo di evoluzione economica o industrializzazione della società, che ha reso possibile velocizzare i normali processi e lavori, agricoli, (per esempio) attraverso l'invenzione delle macchine. Infatti nel settecento l'Inghilterra, era uno stato dove prevalevano le praterie e i terreni coltivabili.Proprio per questo motivo iniziò la così chiamata "RIVLUZIONE INDUSTRIALE". Spesso si distingue fra prima e seconda rivoluzione perché la prima interessò prevalentemente il settore tessile e metallurgico con l'introduzone della "spoletta volante" (una macchina creata apposta per cucire) e la macchina a vapore nella seconda metà del settecento. La seconda rivoluzione industriale parte dal 1870 con l'introduzione dell'elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio. La prima rivoluzione cambiò moltissimo il modo di vivere nelle città e venne introdotta la fabbrica. Essa modificò i rapporti fra i dipendenti e il proprio datore di lavoro. Nacque così la classe operaia che ricevette, in cambio del proprio lavoro el tempo messo a disposizione per il lavoro in fabbrica, un salario, ovvero il nostro comune stipendio. Nacque anche l'imprenditore proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, cioè tutte le macchine che servono per poter velocizzare la produzione di un bene utile alla popolazione. Come accade in molti processi storici, per la rivoluzione industriale non esiste una data di inizio certa, anche se l'invenzione più importante è quella del motore a vapore. Ogni cambiamento profondo dell'economia è condizionato dalle precedenti trasformazioni.La rivoluzione industriale viene dunque considerata da alcuni storici come l'ultimo avvenimento di una serie di trasformazioni che hanno evoluto l'Europa da terra povera, sottosviluppata e poco popolata all'inizio del Medioevo, nella zona più ricca e sviluppata del mondo nel corso dei secoli successivi. La grande quantità di denaro ricavato in seguito ai commerci e la disponibilità di grandi quantità di acciaio e carbone nei paesi del Nord,resero possibile la creazione delle prime fabbriche. Dal punto di vista tecnologico la Rivoluzione industriale si caratterizza, come già detto, per l'introduzione della macchina a vapore. Nella storia dell'umanità il maggior ostacolo della crescita della produzione di beni è infatti quello energetico. Per molti secoli l'umanità si trova a disporre soltanto dell'energia offerta dal lavoro di uomini e animali. L'introduzione, a partire dal Medioevo, del mulino ad acqua e del mulino a vento rappresenta la prima innovazione di rilievo. L'energia abbondante prodotta dalla macchina a vapore viene applicata alle lavorazioni tessili, rendendo possibile una migliore organizzazione della produzione. I primi vagoni su rotaia servono a portare fuori dalle miniere il minerale, poi a portarlo a destinazione. Successivamente il trasporto su rotaia si converte nel trasporto di passeggeri. La rivoluzione industriale ha prodotto effetti non solo in campo economico e tecnologico, ma anche delle condizioni generali di vita, con la conseguenza di un aumento demografico.
Importante per la Rivoluzione industriale in Inghilterra fu l'agricoltura; infatti l'Inghilterra fu la prima ad avere un'agricoltura di mercato (che serviva prevalentemente per esportare i beni prodotti invece di tenerli per se) che, unita all'innovazione tecnologica, eliminò molta manodopera dalle campagne, facendola rifluire verso la città, dove venne introdotta nelle industrie.




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Edurete.org Roberto Trinchero