Capitolo 8. L'innovazione (Francesca Cianflone)
Il termine innovazione diffusosi negli anni ’80 e ’90 sta ad indicare un particolare momento di sviluppo economico-politico-sociale, ma per quanto riguarda il mondo della scuola esso è connesso a una serie di concetti come il cambiamento. Di esso possiamo individuare quattro momenti :
· Momento social tecnologico: si caratterizza per la centralità del problema di come garantire l’efficacia della visione innovativa rispetto alla prassi. L’innovazione come “cambiamento programmato”. Secondo questa linea il cambiamento deve essere visto come un dato universale che deve essere opportunamente istituzionalizzato per poter essere razionalizzato e routinizzato adeguatamente in forme controllabili. Il tradizionale modello burocratico del funzionamento organizzativo non soddisfa le esigenze di flessibilità, c’è bisogno di maggior dinamicità. La scuola e le altre istituzioni educative vanno messe sui binari dell’accelerazione innovativa. Ciò ha fatto sollevare il problema della formazione permanente del personale educativo dirigente e docente.
· Momento autoriflessivo: incentrato sullo sviluppo di un atteggiamento di autoconsapevolezza critica riguardo a:
-fenomeno della resistenza al cambiamento e all’innovazione;
-problemi connessi alla comunicazione interculturale
-“limiti del cambiamento educativo”derivanti dal grado in cui una innovazione decisa e proposta dal centro viene adottata e fatta propria dalle singole istituzioni
·
Momento
antropologico: viene recuperato il
concetto di innovazione all’interno di una concezione ispirata al concetto di
“antropologia applicata”. L’innovazione appare come un evento umano e non
puramente tecnologico, che dà luogo a un’esperienza di scambio e di
riadattamento interpretativo. Secondo questo approccio niente è affidato
all’automatismo e all’imposizione autoritaria ma tutto poggia sulla riflessione
e la maturazione reciproca.
· Momento psicopedagogico: L’innovazione è un fenomeno di adattamento interpretativo di una proposta, valutata con un atteggiamento critico e non esclusivamente assorbitivo. L’idea di innovazione in riferimento all’istituto scolastico si inserisce in una “logica professionale” secondo la quale gli insegnanti partecipano collettivamente alle scelte della loro scuola e hanno la libertà di approntare dispositivi di insegnamento-apprendimento o di valutazione non standardizzati, per dare senso delle loro pratiche professionali. Il punto nodale è stabilire una concordanza del contenuto dell’innovazione alle istanze e ai tentativi di attori diversi.
Innovazione e tradizione. È possibile concepire un cambiamento nella continuità oppure l’innovazione deve essere considerata un’espressione necessaria della discontinuità? Secondo S.N Eisenstadt l’innovazione è ricostruzione di una tradizione nella continuità del riferimento ai suoi pilastri valoriali, resa possibile sia dalla solidità di essi sia dall’articolazione e flessibilità interne del sistema. Infatti quanto meno sono rigidi i precetti della tradizione di una società, tanto maggiori sono le possibilità di un orientamento favorevole al cambiamento.
Dirigere per innovare. In qualsiasi gruppo ed organizzazione si viene a determinare una funzione di leadership(anche nelle istituzioni educative e culturali) che per definizione crea il cambiamento, per cui nel suo bagaglio operativo-professionale devono esserci attitudini e competenze relative programmi di ricerca e di sviluppo continuo.
Innovazione e riforma. Nel linguaggio comune le due nozioni spesso sono confuse; la riforma è lo sforzo rivolto a produrre un cambiamento la cui necessità e riflesso si estendono al di là dei limiti del sistema, mentre le innovazioni sono dei tentativi molto più restrittivi volti a cambiare o a migliorare qualche elemento particolare del sistema senza che l’insieme venga modificato(R.Sack). Si delinea la questione del rapporto tra generalità e specificità, che si concretizza nella relazione ed interdipendenza reciproca di istanze centrali ed istanze locali. Attualmente nel nostro Paese per quanto riguarda il sistema di istruzione pubblica la situazione vede il sistema (autorità di governo) aprire un’azione di riforma allo scopo di promuovere processi diffusi di innovazione rivolti a migliorare la qualità complessiva del sistema stesso, sostituendo progressivamente alla centralità del proponente (governo) quella dell’adottante (scuole, insegnanti). Il successo di una riforma sta nell’innovazione e questa in quanto pedagogica è culturale e dialogica, inoltre sarà positiva nella misura in cui ci sarà stato un investimento nel valore delle scuole come luogo significativo di lavoro, di iniziativa e di scambio di significati fra soggetti consapevoli e collaborativi. Concludendo la cultura dell’innovazione è sistematica e basata sulla reciprocità, richiede la consapevolezza del peso culturale della tradizione e la capacità di elaborare significati nuovi.