Capitolo 4. La formazione. Agire la conoscenza (Chiara Lezzeri)
L'apprendimento viene prodotto in diversi modi: quello più efficace è l'esperienza educativa significativa, collocata nello spazio e nel tempo in cui viene fatta.
Ma come apprendiamo?
Il processo di apprendimento dell'uomo è complesso e, nel corso degli anni, si è studiato con quali strumenti le persone generano conoscenza e si rappresentano la realtà con tutte le sue connessioni tra mondo astratto e reale.
L'affermazione della conoscenza, negli ultimi decenni, ha posto le risorse umane al centro dell'attenzione delle aziende. Ciò che fa la differenza è la capacità distintiva dell'uomo rispetto alle macchine, la sua capacità appunto di generare "valore". L'uomo viene visto quindi come generatore di conoscenza, e le aziende iniziano ad investire sul capitale umano e si crea cosi una catena di valore nella formazione che porta a pianificare strategie, metodi e strumenti per produrre valore.
Nasce così l'idea "vision": che non è semplicemente un idea come le altre: è qualcosa di più, una forza guida, un pensiero comune di impresa che coinvolge tutte le persone.
Seguendo questo pensiero si formano le leadership: organizzazioni di persone con a capo un leader che gestisce le collaborazioni. Caratterizzata da una forte propensione ad apprendere e in grado di espandere le proprie capacità di creare il futuro!
Il leader è il progettista, e i collaboratori partecipano e collaborano al progetto.
Un'altra caratteristica della leadership è il knowledge management, il valore aggiunto. E' l'atto creativo, sapere attivo che si trasforma e che produce competenze che rendono possibile la produzione di servizi, prodotti e risultati concreti. L'obiettivo del knowledge management è proprio quello di tenere sempre aggiornate le competenze, diffondere conoscenze, e massimizzare il ritorno del patrimonio conoscitivo aziendale.
Per far si che l'azione del management funzioni, lo sviluppo dell'impresa deve basarsi su quattro fattori chiave: le competenze, la cooperazione, i canali e la comunicazione. Grazie a questi fattori si creano le condizioni organizzative idonee per motivare le persone ad apprendere accrescendo la loro professionalità, uno dei valori più importanti che l'economia della conoscenza e le organizzazioni possono offrire ai propri collaboratori.
Una strategia innovativa del management per attrarre i collaboratori più validi e brillanti è quella del nuovo contratto psicologico: essendo che i lavoratori sono la risorsa più importante per l'azienda, è giusto che venga stipulato un contratto che metta in comune le idee, aspettative, convincimenti circa lo scambio atteso di fatto nel lavoro. Un patto tra individuo singolo, la collettività(lavoratori e management) e l'impresa stessa.
In quest'ottica il rapporto di lavoro assomiglia ad una partnership strategica, in cui entrambe le parti si promettono un impegno reciproco significativo.
Questo sistema nuovo dell'impresa, che mette in prima fila i lavoratori e il loro potenziale di conoscenza ha fatto si che l'uomo venga riconosciuto per quello che è, e per riconoscersi esso ha bisogno dell'altro. Questa alterità ha portato alla collaborazione tra gli individui per produrre una sola conoscenza condivisa, un valore che può generare altri valori e che crea il futuro dell'umanità:il riflesso che ricevo di me stesso dall'altro e dal contesto diventa l'origine della narrazione della storia.
Infine il senso dell'apprendere non va in una direzione sola, si può muovere verso molteplici sensi tutti imprevedibili, che si possono cogliere solo nel procedere particolare e singolare di un soggetto individuale. La formazione è fondamentale nell'azione umana, riconosce il senso creativo e generativo della conoscenza umana.