Capitolo 1. Il ruolo e la funzione della psicologia dell'educazione (Valentina Di Pane Masi)

 

I principi utilizzati nell'apprendimento si possono applicare in tutti i momenti della didattica: dalla lezione frontale alla discussione o visione di film.

Posso essere anche applicati per tutti i problemi inerenti alla didattica; risolvendo problemi pedagogici relativi ai processi dell'apprendimento presenti nei bambini dotati, ritardati o privi di conoscenze basilari.


Nonostante i principi della'apprendimento hanno un ruolo fondamentale forniscono direttive generali; di conseguenza è necessaria una ricerca applicata prima che tali principi vengano utilizzati.

Prima di applicare un principio psicologico diviene importante valutare e determinare le esigenze della classe, il grado di attenzione e di comunicazione.

L' insegnamento oltre alla teoria e alle conoscenze necessita di un lungo tirocinio pratico; valutare una situazione didattica non implica la conoscenza per poter attuare misure afficaci nell' l'apprendimento.


Prendiamo in considerazione la relazione tra psicologia dell'educazione e senso comune. Molte idee del senso comune potrebbero essere vere, come il contrario; ma ciò avviene anche per quanto riguarda le teorie scientifiche, una può essere più vicina alla verità rispetto ad un altra.

Nell' ambito psicologico molte teorie sono ugualmente valide;di conseguenza solo attraverso una verifica empirica si può risolvere il problema.

Molte idee del senso comune concordano con i principi della psicologia, basta pensare ai rinforzi ai ripassi che spesso si fanno prima di una verifica.

Pertanto senso comune e psicologia non si escludono a vicenda.


Sia la psicologia generale che quella dell'educazione si occupano dei problemi dell'apprendimento, ma come si possono distinguere gli interessi specifici che ha ogni singola disciplina?

La psicologia dell'educazione è una scienza applicata, non ha a che fare con le leggi generali dell'apprendimento in sè, ma solo con gli aspetti che si possono mettere in relazione con mutamenti cognitivi stabili.


Negli ultimi anni gli psicologi dell’educazione si sono occupati di problemi come la valutazione, lo sviluppo della personalità del soggetto, dinamiche di gruppo, ignorando apprendimento e sviluppo scolastico; ciò a lungo andare comporterebbe mancanza di conoscenza in questi settori, che hanno tipi di organizzazione e rielaborazione delle informazioni diverse rispetto al processo di assimilazione e mero apprendimento.

La formulazione di ipotesi e teorie sull’apprendimento meccanico è risultata difficoltosa agli psicologi che hanno ritardato ad individuare tecniche efficaci di comunicazione.

Si deduce che l’apprendimento mediate elaborazione si può ottenere solo con metodi non verbali e d problem-silving.


La difficoltà di trovare una teoria dell’apprendimento per la pratica educativa ha dato via a teorie didattiche tra loro indipendenti, tra cui:

-la spiegazione storica

N.L. Gage dimostra che le teorie dell’apprendimento sono state applicate limitatamente alla pratica educativa, e che sono insufficienti per risolvere i problemi dell’istruzione e dovrebbero essere sostituite dalle teorie didattiche che si occupano di scoprire i mezzi con cui si apprende.

La teorie dell’apprendimento dovrebbe occuparsi del tipo di apprendimento verbale e simbolico che viene utilizzato in classe, dei fattori che lo influenzano.

Con dialettica si intende il controllo intenzionale dei processi di apprendimento; e il più efficace metodo di insegnamento dovrebbe relazionarsi con le teorie dell’apprendimento.

I principi che cercano di facilitare l’apprendimento sono aspetti della psicologia dell’educazione, mentre tutto ciò che concerne l’applicazione, è materia della teoria dell’istruzione


B.O Smith unisce teorie della didattica con teorie dell’apprendimento; apprendimento e insegnamento non sono uguali, di conseguenza la teoria dell’apprendimento non può dare assunti sull’insegnamento. Il processo di insegnamento a scuola è parte dell’apprendimento

Conoscere la causa dei fenomeni secondo Smith non basta per i fini pratici; anche se spesso si conoscono le cause, non si riescono ad individuare le tecniche di controllo


Una disciplina applicata diviene una scienza solo se utilizza un metodo empiricamente verificabile.

La pedagogia è costituita da problemi teorici e di metodologie proprie;nonostante sia una scienza applicata gli psicologi hanno manifestato la tendenza ad analizzare i risultati delle ricerche di laboratorio in modo critico.

Si nota in tal modo una approccio verso la scienza vista in maniera pura, in quanto si ritiene di avere un approccio più diretto verso il problema

Spencer pensa che l'apprendimento che si verifica a scuola è troppo complesso per essere guidato dalle sole leggi dell'apprendimento; altri come Melton e Higard vorrebbero trovare le leggi che regolano l'apprendimento sia a scuola che nel laboratorio.

I principi che regolano il tipo di apprendimento e le condizioni che lo regolano, si possono scoprire solo attraverso l'utilizzo della ricerca applicata.

Il pedagogista ha bisogno di conoscere le leggi che regolano l'apprendimento scolastico anche in ambito pratico in modo da poter condurre una ricerca.

Diversamente da quanto pensa Spencer i molteplici fattori che influenzano l'apprendimento in classe non precludono il fatto di verificare le leggi che guidano l'apprendimento.



Gli studiosi che hanno a che fare con i processi scientifici, utilizzano 3 diversi tipi di ricerca:


-ricerca pura: si fonda sull'idea che le scienze applicate sono imparentate con le scienze che stanno alla base. Tendenzialmente questo tipo di ricerca individua leggi generali, e non ha nessun problema se i risultati vengono applicati anche in ambito sociale.

Il risultato di una ricerca pura va applicato ad un problema pratico; bisogna però non dimenticarsi che è presente una grado di generalità elevato. Nel campo della pedagogia questo complica la situazione in quanto già di per sè i problemi pratici sono complessi.

L’applicazione della scienza pura nella ricerca pedagogica ha diversi limiti, non si pone la risoluzione di problemi educativi, sarebbe opportuno destinare a tal fine dei fondi per la ricerca, anche se l’applicabilità di quest’ultima non sarebbe immediata.


-ricerca mutuata dalle scienze pure: diretta alla risoluzione dei problemi pratici anche sul campo.

Valuta i problemi cercando di darne una soluzione, anche se spesso i problemi devono essere suddivisi a causa della loro complessità


-ricerca applicata (Ausubel 1953): è esemplificata dai criteri di idoneità. Si possono ipotizzare piani di studi e materie ma si deve anche tenere in considerazione l’utilizzo e le diverse sfaccettature dei metodi utilizzati. Non si possono fare nemmeno delle previsioni bene precise.


Dall’apprendimento derivano prestazione differenziabili, e di conseguenza questo comporta diversi tipi di capacità, in tal modo è utile credere che esistano più condizioni efficaci di apprendimento. Diviene importante classificare i diversi tipi di apprendimento che possono esserci in classe, innanzitutto i processi che contraddistinguono l’apprendimento possono essere:

-acquisizione passiva/scoperta autonoma

Tale distinzione è fondamentale, in quanto ha scuole tutte le nozioni vengono presentate in maniera globale e non scoperte dal discente, che deve solo immagazzinarli e farli propri. Nel caso si tratti di contenuti significativi, bisogna elaborare e ridurre le informazioni, con un processo intenzionale del soggetto.

Nell’apprendimento tramite scoperta personale, il soggetto scopre il contenuto e in secondo luogo lo fa proprio; ciò comporta la ricezione vera e propria dell’informazione e la riorganizzazione.

Quanto si studia viene utilizzato l’apprendimento meccanico, mentre per la risoluzione dei problemi quotidiani, la scoperta autonoma.


-apprendimento meccanico/elaborazione di contenuti oppure apprendimento significativo.

Sia apprendimento passivo che scoperta autonoma possono avvenire in maniera meccanica o mediante elaborazione concettuale, a seconda delle condizioni in cui si verifica l’apprendimento. Si avrà apprendimento meccanico quanto il compito consiste nell’associazione arbitraria, il soggetto avrà precedenti conoscenza per associare le informazioni.


Vi è una resistenza maggiore nel riconoscere che le condizioni dell’apprendimento significativo vengono applicate anche alla risoluzione di problemi.



La categoria situazionale delle variabili di apprendimento comprende:

  1. Pratica- frequenza metodo dell’attività pratica

  2. Strutturazione del materiale didattico, in base al contenuto, forma e difficoltà

  3. Dinamiche di gruppo e fattori sociali

  4. Caratteristiche dell’insegnante

Le variabili esterne non esercitano alcuna influenza se è presente motivazione e apprendimento.

Altri raggruppamenti possono comprendere categorie cognitive ovvero dovute ad elementi intellettuali e affettivo sociali.


Ci sono tre correnti che concordano sul fatto che la psicologia dell'educazione dovrebbe facilitare l'apprendimento.


Maggiore attenzione al training attuale

Si pone innanzitutto attenzione alla preparazione e programmazione delle materie specifiche come matematica, fisica; facendo anche particolare attenzione alla specializzazione degli insegnanti.

In secondo luogo si conducono esperimenti nell'organizzazione e conduzione della classe; si tende poi anche ad aumentare il contenuto del programma e le materie obbligatorie che vengono trattate.

Maggiore importanza viene applicata anche nel campo dei sussidi didattici, con l'utilizzo di filmati , tv.; giornali, computer e della lingua inglese.

Viene attribuita una particolare attenzione all'integrazione dell'individuo e allo sviluppo della sua personalità; anche se la funzione della scuola è di trasmettere prettamente contenuti.

I livelli che si raggiungono, non devono essere criterio di esclusione degli allievi che hanno un livello inferiore; bisogna piuttosto motivarli nell'acquisizione di nuove capacità e nozioni.

I compiti dell’apprendimento non devono riguardare i problemi di adattamento e cercare di motivare l’adolescente. Una lezione preparata in maniera interessante può suscitare la dovuta motivazione.


Responsabilità nell’organizzazione dell’educazione

Teorie prede terministiche , presuppongono che il bambino abbia una capacità innata di conoscere, e che l’ambiente favorisce tale sviluppo.

Il bambino deve essere posto nella condizione di acquisire sempre più conoscenze per una crescita ottimale.


L’anticipazione delle soddisfazioni future crea motivazione nel soggetto. Spesso la mancanza di opportunità, inerzia fa si che molte capacità non vengano utilizzate. L’azione accademica è più efficace se associata alla buona volontà ed interesse del soggetto.

La scuola non può prendersi completamente la responsabilità del risultato dell’apprendimento, in quanto quest’ultimo dipende dalla frequenta, partecipazione attiva alle lezioni; anche se la partecipazione attiva non è l’unico modo completo che permette al soggetto di assimilare le informazioni.

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Edurete.org Roberto Trinchero