Capitolo 9. Il materiale didattico (Mara Gregorio)
IL MATERIALE DIDATTICO.
Senza alcun dubbio il materiale didattico è sempre stato, e lo è ancora oggi, un aspetto fondamentale della scuola. Per esaminarlo al meglio bisogna tener conto di diverse variabili che saranno esposte di seguito.
Si deve prestare molta attenzione alla quantità e alla difficoltà del materiale didattico poiché sono aspetti correlati ai tempi e alla lunghezza della dimensione del compito(nell’apprendimento meccanico c’è un forte rapporto tra aumento di difficoltà e dimensione del compito, mentre in quello significativo questo rapporto scompare). La quantità del materiale didattico è ben ridotta e suddivisa in unità nell’istruzione automatizzata portando ad un apprendimento più facile e indolore, evitando errori e la consapevolezza di immediate conferme. Nonostante questi vantaggi, tale suddivisone del materiale ignora la sua struttura logica e tende a frammentare le idee del programma.
Anche la qualità del materiale didattico è importante: se è difficile, lo studente realizza poco e può produrre errori e fraintendimenti iniziali; se è facile, l’alunno, non ha stimoli e alimenta noia e disinteresse.
L’omegeneità e la gradualità tra ordine dei compiti, assicurando passaggi brevi per evitare errori , sono componenti riguardanti la dimensione dei passaggi del compito. A tal proposito si presta attenzione anche alla regolazione dei tempi tenendo conto:
Ø Della variazione delle dimensione dei passaggi
Ø Dell’aumento o diminuzione della densità
Ø Della regolazione del numero di ripetizione iniziali e dei successivi ripassi.
Certo è che esiste un intervallo medio ottimale e che la regolazione individualizzata resta la più efficace.
Un’importanza rilevante la occupa la logica interna del materiale didattico. La stimolazione a un approccio critico, riflessivo e analitico, la sistematica organizzazione sequenziale del materiale, l’adeguatezza di definizione ,sono esempi di aspetti che caratterizzano questo aspetto logico.
L’organizzazione del materiale avviene con la suddivisione di organizzatori che servono per un’impalcatura concettuale e sono di tipo percettivo (sussidi meccanici),integrativo, presenti nel materiale didattico i quali dovrebbero essere ad un basso livello di astrazione e far uso di sostegni empirico-concreti. Le tematiche diffuse, preconcetti e istruzione individualizzata sono altre componenti utili per tale organizzazione.
La comunicazione efficace, traduzione di messaggi dalla struttura cognitiva raffinata dell’insegnante a quella meno sofisticata dello studente, è una fase delicata e ha successo se si utilizza uno stile semplice e preciso e se si passa da un linguaggio familiare a uno non familiare.
L’uso orale non è l’unico mezzo di trasmissione della didattica. Infatti,negli anni, il materiale didattico si è modificato e sono stati introdotti i sussidi didattici che sono un mezzo programmato e trasmesso direttamente, cosi’ il ruolo dell’insegnante è di stimolare l’allievo a capire, leggere e studiare i concetti fondamentali. Il materiale stampato sembra essere il preferito, ma utile è anche il laboratorio che incita all’osservazione, all’esperienza di scoperta e offre conoscenza scientifica.
La televisione e i film, invece, sembrino portino a numerosi svantaggi. Infine l’istruzione programmata risulta essere la più efficace per la trasmissione di contenuti e punta alla auto-istruzione.
Come ho espresso inizialmente il materiale didattico è un elemento importante nell’ambito scolastico e insieme agli obiettivi didattici,alla programmazione, valutazione è soggetto ad aggiornamenti e modifiche dovute alle relative riforme nel corso degli anni. In questo capitolo si parte dal progetto di riforma per lo studio delle scienze biologiche per esaminare le modificazioni dell’utilizzo dei testi, le specificazioni di obiettivi in termini comportamentali per una pianificazione più utile che porti a risultati educativi. Inoltre emerge una nuova collaborazione tra esperti che, devono avere determinati quesiti, e il passaggio da una scienza pura ad una applicata. Infine si evidenzia la difficoltà di valutazione dei nuovi programmi di studio.
La più recente innovazione in ambito scolastico italiano è l’introduzione della legge Bassani che nel 2000 aveva specificato l’autonomia delle istituzioni scolastiche che punta al successo educativo.