Unità didattica
La fiaba del '600 come letteratura e intrattenimento, ma anche come specchio
di un’epoca in fermento. L’Italia nel '600 produce una letteratura
favolistica dialettale che affonda le sue radici in quella tradizione orale
proveniente dall’Oriente
[F]
e che allo stesso tempo agisce come speculum della
propria società. In particolare, fulcro di questa tradizione viene ad essere
Napoli con il suo Giambattista Basile che con il
Pentamerone o “Cunto de li Cunti”, scritto
in dialetto napoletano, dà vita ad un caleidoscopio di personaggi
bizzarri che coinvolgono grandi e piccini in storie di magia, animali e
comportamenti morali. Nello stesso periodo ma in un’altra nazione, la
Francia, Charles Perrault con altro linguaggio e altri personaggi ci
apre il mondo della sua fiaba che, sorpresa, contiene delle fiabe identiche a
quelle del Basile.
Questa unità didattica offre un piccolo “tour” nei mondi di questi due
scrittori cercando di far scoprire la modernità e l’attualità di storie
che, con parole leggere, forniscono insegnamenti di vita.
Destinatari
Insegnanti, educatori o appassionati della letteratura fiabesca che vogliano
introdurre i ragazzi alla lettura delle fiabe, sfruttando i molteplici spunti
di riflessione che esse offrono grazie alla “morale” con cui si chiudono
sempre le fiabe di Basile e di Perrault, ovvero piccoli insegnamenti di vita
veicolati attraverso la storia fantastica.
Prerequisiti
Conoscenza della letteratura di genere e delle potenzialità educative della
fiaba.
Obiettivi
- Dimostrare che la letteratura dialettale, ispirata direttamente dal
popolo, ricopre un ruolo di primo piano nella divulgazione di contenuti
ad alto valore morale e sociale.
- Educare al rispetto delle tradizioni popolari.
- Sollecitare la cooperazione creativa.
Metodologie e strumenti
Consultazione di:
- Testi di fiabe commentati e con attività specifiche.
- Siti on line che ampliano e approfondiscono i contenuti del
percorso.