Nicolò Copernico e l’eliocentrismo
I primi segni di cambiamento
avvennero nella prima metà del XVI secolo, con la pubblicazione del “De RevolutionibusOrbiumCoelestium” (Sulle rivoluzioni delle sfere celesti) di un
canonico polacco, Nicolò Copernico[En1][En2][F][F1][Es], avvenuta nel
1543. In questo trattato viene riproposto, per la prima volta dopo Tolomeo, il
modello eliocentrico nel quale i pianeti ruotano con orbite circolari attorno
al sole[F][Es].
Copernico era un pensatore chiaro, oltre che un abile
matematico e al principio della sua carriera vide tanti punti deboli nel
sistema tolemaico: vide che i movimenti del sole, della luna e dei pianeti non
potevano essere spiegati col vecchio sistema, anche ammettendo tutti i cerchi e
gli epicicli, e così ripudiò l'intera teoria. Pose il sole al centro del
sistema, e ridusse la posizione della terra a quella di un comunissimo pianeta[It].
Usando le sue stesse parole:
"Perché dovremmo esitare ad attribuire alla terra un moto naturale e
corrispondente alla sua forma sferica? E perché non siamo disposti ad ammettere
che l'apparenza di una rotazione giornaliera appartiene ai cieli, la sua realtà
alla terra? Il rapporto è lo stesso di quello di cui parla l'Enea virgiliano: Noi salpiamo dal porto e la terra e le città si
allontanano".
Copernico
era saggio e prudente, sapeva con certezza che sarebbe stato accusato di
eresia, e benché il suo libro sia stato completato verso il 1530 (impiegò 25
anni di attenti studi per verificare la correttezza delle sue teorie), si
rifiutò di pubblicarlo fino al 1543, anno della sua morte. Come aveva previsto,
la chiesa fu apertamente ostile. Gravi dispute si verificarono per tutto il
mezzo secolo che seguì, ed un filosofo, Giordano Bruno,venne arso a Roma perché
sosteneva che Copernico aveva ragione.
Collegamenti: Forkids: NicolausCopernicus[En]
TychoBrahe
TychoBrahe[F][F1][Es], nato in
Danimarca solo alcuni mesi dopo la morte di Copernico,
era completamente diverso dal gentile e colto matematico polacco. Tycho era un fervido credente nell'astrologia, ed un
ugualmente fanatico oppositore del sistema copernicano. Per ironia della sorte
il suo lavoro contribuì in modo fondamentale a provare la verità delle nuove
idee. Egli costruì un osservatorio nell'isola di Hven,
nello stretto tra la Danimarca e la Svezia, e tra il 1576 e il 1596 eseguì
migliaia di osservazioni molto accurate sulla posizione delle stelle e dei
pianeti, redigendo alla fine un catalogo che era migliore di quello di Tolomeo[It]. Naturalmente
non era provvisto di telescopi, non erano ancora stati inventati; ma i suoi
strumenti di misurazione erano i migliori della sua epoca, e Tycho personalmente era un ottimo osservatore.
Oggi nulla rimane del suo grande
osservatorio di Uraniborg.
JohannesKepler e le 3 leggi sulle orbite celesti
Quando
nel 1601, Tycho morì, egli lasciò i dati delle sue
osservazioni al suo assistente, un giovane matematico tedesco che si chiamava JohannesKepler[F][F1][F2][Es1][Es2]. Dopo anni di attenti studi, Kepler si accorse che i movimenti dei pianeti non si
potevano spiegare né col moto circolare attorno alla terra, né con quello
attorno al sole; il che faceva pensare che ci fosse qualcosa di sbagliato sia
nel sistema Copernicano che in quello di Tolomeo. Finalmente, trovò la
risposta. I pianeti ruotavano sì attorno al sole, ma non con percorsi
perfettamente circolari bensì con percorsi o "orbite" di forma
ellittica[It]
I cinque pianeti conosciuti ai
tempi di Kepler, risultarono avere delle orbite quasi
circolari, ma ellittiche. La piccola differenza dal circolo perfetto era la
causa di tutto e le ultime osservazioni di Tycho
sopravvenivano proprio al punto giusto come i pezzi mancanti di un mosaico. Il
risultato del suo lavoro fu riassunto nelle tre leggi sul moto planetario di Kepler, l'ultima delle quali fu pubblicata nel 1618. Queste
leggi spianarono la strada per le
successive ricerche di Sir Isaac Newton.
Collegamenti didattici con la
matematica: [It].
Galileo Galilei e la nascita del telescopio
Nel 1608
un fabbricante di occhiali di Middleburg in Olanda , HansLippersheim, scoprì che
sistemando due lenti in una certa maniera si potevano ottenere delle immagini
ingrandite di oggetti distanti. Gli occhiali erano già usati da qualche tempo;
secondo alcune fonti essi furono inventati da Ruggero Bacone;
ma nessuno aveva scoperto il principio del telescopio prima che lo facesse, più
o meno accidentalmente, Lippersheim. La notizia della
scoperta si diffuse, e giunse alle orecchie di Galileo Galilei[F][Es], professore di matematica
dell'Università di Pisa. Galileo comprese immediatamente che il principio
poteva essere utilizzato per creare un nuovo strumento da utilizzare per le
osservazioni astronomiche: il telescopio [F][It1].
Costruì
da sé un prototipo dello strumento. Era un piccolo oggetto, pietosamente debole
se paragonato ad un moderno cannocchiale tascabile, ma fu di aiuto per una
completa rivoluzione del pensiero scientifico. Già dalle prime osservazioni
fece scoperte sensazionali.Galileo aveva sempre
creduto nel nuovo sistema dell'Universo, ed il suo lavoro al telescopio lo
aveva reso più sicuro del suo credo. Inevitabilmente si trovò nei guai con la
chiesa. Era duro per le autorità religiose il riconoscere che la terra non era
il corpo più importante dell'Universo, e Galileo appariva ai loro occhi come un
eretico pericoloso. Venne arrestato ed imprigionato, dopodiché fu processato e
costretto a "maledire, abiurare ed odiare" la falsa teoria che la
terra si muoveva attorno al sole. Pochi si lasciarono illudere, e prima della
fine del secolo, la teoria tolemaica era abbandonata per sempre.
Collegamenti:
Breve storia del telescopio [It].
Les lunettes de Galilée[F]
Le procès de
Galilée[F]
Galileo
ottenne le prime immagini telescopiche dei cieli verso la fine del 1609[It].
Improvvisamente l'universo cominciò ad aprirsi davanti ai suoi occhi. La luna
era coperta di pianure buie, alte montagne e giganteschi crateri; Venere, la
stella della sera e del mattino degli antichi, presentava delle fasi sul tipo
di quelle della luna, tanto da essere a volte nascente e talvolta quasi piena;
talvolta mezza; Giove era servito da 4 lune tutte per sé e la Via Lattea
risultò composta da innumerevoli deboli stelle: Saturno, poi presentava una
strana forma, ma lo strumento in suo possesso non era sufficientemente potente
per consentirgli di distinguere gli
anelli. Ci riuscirà ChristiaanHuygens
nel 1655.
Galileo
pubblicò i risultati delle sue rivoluzionarie osservazioni nel 1610 con il “SidereusNuncius”.
Collegamenti:
LaboratoryExercise: Galileo’sTelescopicObservations[En]
Se è
giusto dire che Keplero trovò "come" i
pianeti su muovono, Newton ne scoprì il "perché". Il lavoro di
Newton[F][F1][It] fu pubblicato nel 1687 con il nome “Principia”.
Newton costruì un telescopio di tipo assolutamente nuovo. Lo strumento di
Galileo era un rifrattore, e si serviva di un obiettivo composto da lenti per
raccogliere la sua luce. Newton arrivò alla conclusione che i rifrattori non
sarebbero stati mai del tutto soddisfacenti, e si diede da fare per ovviare a
questa difficoltà. Decise di utilizzare come obiettivo uno specchio di forma
parabolica. Egli commise uno dei suoi rari errori nel ritenere che i telescopi
rifrattori non potessero avere futuro, ma il "riflettore" da lui
ideato divenne presto popolare, e tale è rimasto fino ai giorni nostri: gli
specchi si costruiscono più facilmente delle lenti, ed a minor costo anche
oggi.
Nel
“Principia” Newton enuncia i famosi 3 principi della dinamica, che hanno
rivoluzionato la fisica. Sempre nella medesima pubblicazione Newton parte dal
lavoro svolto da Keplero: riesce a dare a questo un
fondamento fisico: egli dimostra che la forza di gravità oltre che dalla
distanza tra i corpi dipende in modo diretto anche dalle masse dei corpi
stessi. Si arriva così alla notissima legge delle gravitazione universale,
reperibile in qualsiasi testo di fisica:
Collegamenti:
L’evoluzione del telescopio a riflessione[It]
L’histoire du
concept de la gravitation[F]
PhilosophiaeNaturalis Principia Mathematica
- Book Two - 3rd Edition (1726)[En].