Astronomia Preistorica
Il Paleolitico
L’astronomia ha avuto una grande
importanza fin dagli albori della storia dell’uomo.
I segni lasciati dalle prime
comunità umane durante il loro evolvere
verso culture superiori sono numerosissimi e assai significativi.Si possono
ricordare come esempio le grotte di Lascaux[F][En], di Font de Gaume[F] e
di Niaux [F] in Francia o di La Pasiega[Es] in Spagna. I
numerosi reperti trovati dimostrano l’acuto senso di osservazione della natura
circostante. Non esistono prove dirette dell’osservazione del cielo, ma è
facilmente immaginabile il ruolo che l’osservazione del cielo ha avuto come
ampia finestra naturale. Nella sua vita di cacciatore nomade l’uomo aveva la
necessità di spostarsi in continuazione: la capacità di orientarsi era quindi
necessaria. Sicuramente, in questo contesto, l’osservazione dei fenomeni
celesti ha giocato un ruolo fondamentale [En][F1][F2][It][Es][Es2].
Nel neolitico si ha il passaggio
da un tipo di vita nomade, basato sulla caccia, ad un tipo di vita stanziale,
basato sull’agricoltura e sulla pastorizia. La necessità di determinare nel
modo più accurato possibile lo scorrere del tempo, al fine di seminare e
raccogliere al momento più opportuno, ha portato all’approfondimento
all’osservazione del cielo. In particolare osservazioni del ciclo lunare e
solare, del moto in cielo delle stelle e dei pianeti più luminosi. Sorsero i
primi osservatori astronomici, costituiti da circoli di pietre più o meno
complessi. Tra i più famosi ricordiamo: Stonehenge e Carnac [En][F][It1][It2][Es].
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