I VALORI DELLA COOPERAZIONE
La sfida che da sempre si è posto il movimento cooperativo consiste nel combinare solidarietà ed efficienza e nel contribuire, in questo modo, ad allargare gli spazi di autonomia e di autodeterminazione delle persone attraverso la creazione e lo sviluppo di imprese caratterizzate dalla centralità dell’uomo e dal reciproco aiuto”. Nell’ambito dei valori [ F ]
che concorrono a determinare
l’orizzonte etico delle imprese a scopo mutualistico, c’è l’intenzione di estendere i vantaggi dell’azione cooperativa ad una cerchia più ampia del ristretto nucleo dei cooperatori. Questa si fonda, prioritariamente, nel porre la “centralità della persona” quale esigenza morale e ideale del movimento che si esplica: nei confronti dei beneficiari dell’attività delle imprese a scopo mutualistico e nei confronti di quanti partecipano attivamente alle operazioni d’impresa.
Il valore preminente della cooperazione - intesa quale evento sociale prima ancora che come fatto giuridico o economico - non risiede nella crescita dell’impresa in sé e per sé, bensì nella crescita
quantitativa e qualitativa delle opportunità di promozione umana e di integrazione sociale dei cittadini.
Collegato al principio della democraticità della conduzione delle imprese mutualistiche è un secondo fondamentale valore: il riconoscimento della pari dignità degli individui.
Tra i criteri che concorrono alla determinazione di una gestione democratica delle cooperative si evidenziano, in particolare: la prerogativa dei soci ad avere uguale diritto di voto e di partecipazione
alle decisioni di comune interesse (un uomo = un voto); la ripartizione dei benefici in proporzione alle attività svolte con la cooperativa; l’attivazione di un sistema di controllo periodico sui risultati dell’impresa e sui metodi impiegati per il loro raggiungimento; la garanzia della possibilità del ricambio delle persone nei posti di maggiore responsabilità. Alla luce di tale sensibilità democratica si inquadra il principio della libertà e della volontarietà dell’adesione, senza alcuna discriminazione
sociale, politica, razziale o religiosa; un fondamento che si inscrive nella medesima affermazione dei valori di tolleranza e di rispetto della dignità umana, già ravvisati in precedenza. Fedeli a questa impostazione, le cooperative si professano neutrali, senza manifestare appartenenze politiche o ideologiche, per affermare la priorità dei valori cooperativi e garantire l’apertura incondizionata delle proprie strutture a coloro che intendono utilizzarne i servizi e che acconsentono ad assumerne le responsabilità in qualità di soci. In verità, come dimostra la storia della cooperazione nel nostro Paese, le tradizioni politico-ideologiche hanno avuto un loro peso nella nascita e nello sviluppo del movimento anche a livello organizzativo.
Cooperare costituisce una forma di lavoro nella quale gli “altri” non sono “ostacoli da superare o concorrenti da battere, ma compagni di viaggio con cui condividere sogni e responsabilità”.
Il senso e la specificità dell’agire cooperativo, nonché la sua intrinseca potenzialità innovativa ed educativa, risiedono qui, nel riconoscere che lavorare per gli altri ed assieme agli altri può garantire
un maggior successo all’attività intrapresa, e anche che ciò non è - alla fine - ininfluente sul “clima” complessivo in cui vive l’intera comunità di riferimento.
Ai giovani la cooperazione rivolge una proposta ben precisa: si tratta di mettere da parte le false certezze garantite da un posto sicuro per intraprendere un percorso fatto di coraggio e di inventiva,
dove è necessario sporcarsi le mani e stringerle a quelle degli altri, per costruire insieme un ideale, forse un’utopia, quello di perseguire, in forma democratica ed autogestita, nel pieno rispetto delle differenze e delle competenze di ciascuno, un progetto comune.
Occorre un’inclinazione a rischiare, perché si tratta di assumere in prima persona i costi ed i benefici dell’attività cui si vuole dare vita. Occorre un gusto ad apprendere e a sovrapporre continuamente i piani del lavoro e della formazione, a voler acquisire un mestiere. E occorre, soprattutto, una forte motivazione, nutrita di solidarismo e di concretezza.
L’importante è non dimenticarsi mai che realizzare una cooperativa vuole dire dare vita ad un’impresa, alle prese con altri competitori, in grado di stare sul mercato e di produrre reddito, pena il fallimento dell’intero progetto.
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