Trapianti
La possibilità di guarigione definitiva per i malati talassemici è sottoporsi (possibilmente in età infantile) al
trapianto di midollo osseo
[I1]
[I2]
[E1]
[F1]
[F2].
La condizione essenziale per la riuscita di un trapianto di midollo è la compatibilità assoluta con il donatore;
questa è infatti la base per evitare il rigetto del corpo del ricevente. I donatori più probabili sono solitamente i fratelli del soggetto talassemico, e proprio questo ha limitato fortemente negli anni passati la possibilità di ricorrere a questa soluzione.
Ricerche mediche condotte negli ultimi anni hanno reso possibile anche il trapianto fra estranei compatibili. Tuttavia il rischio di rigetto rimane alto a scapito dell’effettiva guarigione del talassemico, se non della sua stessa vita.
Va sottolineato che nella fascia di età compresa tra 1 e 16 anni, purché non ci si trovi in presenza dei così detti fattori di rischio, le percentuali di successo sono alte.
Dai 16 anni in su, in presenza di almeno un fattore di rischio, le percentuali di successo sono meno alte e possono attestarsi sotto l'80% se vi sono più fattori di rischio.
Non tutti però possono farvi ricorso a causa della mancanza, nel 70% dei casi, del donatore identico e perché talvolta le condizioni di salute, a causa di più fattori di rischio presenti, non lo consentono.
Negli ultimi anni rappresenta notevole importanza l’adozione di nuove tecniche basate sull’utilizzo delle
cellule staminali
[E1]
[E2]
[F1]
contenute nel cordone ombelicale dei neonati e le recenti
terapie geniche
che stanno aprendo nuove strade verso la guarigione.
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