Le Talassemie di Daniela Crestani

Talassemia beta major o morbo di Cooley

La condizione di talassemia beta major [E1] [F1] (omozigote) si ha quando entrambe le coppie materna e paterna del gene della catena beta dell’emoglobina [I1] [E1] [E2] [F1] sono difettose ed è la forma più grave di talassemia.
La malattia si manifesta verso il quarto-sesto mese di vita con un forte pallore, arresto di crescita, aumento del volume del fegato e della milza [E1] [F1] [F2] (splenomegalia [I1] [E2] [F1]) a causa della precoce e continua distruzione dei globuli rossi [I1] [E1] [F1]. Si evidenziano modificazioni scheletriche (vistose deformazioni crani-facciali, il cosiddetto cranio a spazzola) perché il midollo osseo [E1] [f1] aumenta di volume per cercare di compensare la perdita dei globuli rossi ed ad insufficienza cardiaca che è la causa più frequente di decesso. Se non viene curata infatti, la talassemia major può portare alla morte entro i primi anni di vita.
Questo decorso naturale della malattia è però oggi completamente scomparso dall’osservazione medica (almeno nei paesi in cui i malati ricevono sufficienti cure) ed è sostituito da una realtà ben diversa. Le continue terapie trasfusionali e ferrochelanti consentono ai malati di vivere fino a 30-40 anni ed anche più; hanno una discreta qualità di vita e uno sviluppo ed aspetto fisico normali; svolgono generalmente una regolare attività lavorativa, possono avere una famiglia.

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Edurete.org Roberto Trinchero