TESSUTI DI SOSTEGNO
LE PRINCIPALI PROTEINE DEI
TESSUTI DI SOSTEGNO
Collageno.[F1] In tutti gli
organi del corpo si trovano distribuiti filamenti di particolari proteine
fibrose, la cui localizzazione preferenziale si osserva nei legamenti e nelle
ossa. Tali sostanze fibrose presentano una quasi assoluta anelasticità ed una
notevole resistenza allo stiramento: a queste fibre anelastiche si dà il nome di
collageno. Il collageno è la proteina più diffusa del corpo; essa rappresenta il
20-40% di tutte le proteine di un mammifero ossia circa il 6% del peso corporeo.
Al contrario della cheratina
che è una proteina fibrosa endocellulare, il collageno è completamente
extracellulare. La maggior parte del collageno di un organismo è contenuta nella
pelle e nelle ossa.
Per quanto concerna la su
astruttura chimica, si è visto che il collageno è formato da un elevato numero
di catene polipeptidiche, aventi struttura secondaria di tipo elicoidale
sisnistroso Le catene polipeptidiche parallele sono saldate tra loro da legami
ad idrogeno intermolecolari che si stabiliscono a carico dei legami peptidici di
catene diverse e da alcuni legami covalenti. L’insieme delle catene
polipeptidiche così saldate si svolge nello spazio in un assetto elicoidale
destroso.
Denaturato al calore, il
collageno forma un materiale solubile, chiamato gelatina. Le soluzioni acquose
di gelatina sono costituite da diverse specie molecolari monomere.
La sintesi del collageno
avviene nei fibroblasti, ma la formazione delle lunghe fibre avviene “in situ” e
non all’interno delle cellule. I fibroblasti sintetizzano infatti i monomeri di
tropocollageno e li immettono nell’ ambiente circostante; una volta fuori dalla
cellula, le molecole di tropocollageno, già avvolte a triplice elica destrorsa,
polimerizzano ordinatamente nella forma fibrosa nativa. L apolimerizzazione
avviene gradualmente; prima di tutto si stabiliscono i legami ad idrogeno
intermolecolari, quindi si formano i legami covalenti.
Elastina. Dopo il
collageno le fibre più importanti del tessuto connetiivo sono costituite di
proteine caratterizzate da una notevole elasticità, a cui è stato dato l’
appropriato nome di elastina. L’elastina è un materiale fibroso di collocazione
extracellulare, che molto probabilmente è sintetizzato dalle stesse cellule che
sintetizzano anche il collageno. Questa proteina differisce dal collageno per
alcune caratteristiche peculiari che sono collegate con la sua presenza in
alcuni tipi di tessuto connettivo ed alla sua assenza in altri. L’ elastina
rappresenta, infatti uan piccola percentuale delle proteine della pelle e dei
tendini, mentre nelle arterie e nei polmoni è presente in quantità pressoché
equimolecolari con il collageno. Nei legamenti il contenuto di elastina
raggiunge valori dell’80%. Mentre il collageno è la principale proteina del
tessuto connettivo bianco, l’elastina è la più importante del connettivo giallo.
Come il nome stesso implica, l’elastina è infine la più abbondante proteina del
connettivo delle strutture elastiche, quali le pareti dei grossi vasi sanguigni.
L’ elastina è notevolmente
simile, nella sua composizione in amminoacidi, al collageno. Circa 1/3 degli
amminoacidi è rappresentato dalla glicina, mentre glicina prolina, alanina e
valina rappresentano circa l’80% di tutti gli amminoacidi.
Il colore giallo dell’elastina
è dovuto alla presenza in essa di due amminoacidi, esclusivi di questa proteina:
la desmosina e la isodesmosina. Questi due amminoacidi sono molto importanti
nella struttura della elastina, per la loro carteristica di formare ponti di
legame tra le diverse catene polipeptidiche dell’elastina.
Cheratina. La cheratina
è una proteina fibrosa presente in notevoli quantità nella pelle e nei suoi
annessi, peli e unghie. Particolarmente abbondanti nella costituzione di questa
proteina sono gli amminoacidi glicina, serina e cistina. Tranne la cistina si
stabiliscono legami che garantiscono alla proteina una notevole elasticità e
contemporaneamente la rendono altamente insolubile.
Trattando la cheratina con
particolari composti i gruppi disolfuro della cistina vengono ridotti a gruppi –SH;
di conseguenza l’elasticità diminuisce e la solubilità aumenta. Di questa
proprietà della cheratina si fa uso in cosmetica. Trattando, infatti, i capelli
con acido tioglicolico si ottiene una flessibilità che permette di conferire
loro una forma desiderata; per rendere tale forma “permanente”, si agisce
nuovamente su queste molecole ridotte promuovendo la riformazione di ponti
disolfuro.