Lo Strutturalismo di Luisella Agodi (gufix70@gmail.com), Alessandro Croce (alcroce@yahoo.it), Alessandra Morelli (morellialessandra@yahoo.it)

Il modello-struttura

Scaltriti da tale avvertenza, possiamo procedere a chiarire i costituenti di base di tale modello concettuale. Umberto Eco [I1] [E1] [E2] [F1] [F2] [F3] [ES1] [ES2] [ES3] [ES4] [ES5] [Eco: 259] individua nella metodologia strutturale [I1] [I2] [I3] [I4] [I5] [E1] [E2] [E3] [E4] [E5] [F1] [F2] [ES1] [ES2] tre punti fondamentali:

  1. Il riferimento al modello-struttura come a un “sistema di differenze”, ossia ad un sistema di relazioni tra elementi che si differenziano l’uno rispetto all’altro, e che trovano in questo differenziarsi una propria posizione specifica (cfr. più avanti Saussure);
  2. La caratteristica saliente di tale modello è la sua “trasponibilità da fenomeno a fenomeno e da ordini di fenomeni a ordini di fenomeni diversi”. Ciò significa che la struttura è sovraordinata ai fenomeni che ordina e li articola in maniera tale che siano congruenti con elementi che non condividono apparentemente alcunché con i primi (ad esempio, in una data cultura, un sistema rituale può condividere con un sistema differente quale le abitudini culinarie una medesima struttura di fondo, o una sottostruttura ancor più generale);
  3. è possibile parlare di una “metodologia strutturale” solo a condizione che vengano rispettati i due postulati sopra citati

Jean Piaget [I1] [I2] [I3] [E1] [E2] [E3] [F1] [F2] [F3] [ES1] [ES2] [ES3] [ES4] [ES5], dal canto suo, identifica la struttura con “un sistema di trasformazioni che comporta delle leggi in quanto sistema” [Piaget: 40] e che costituisce una totalità. Non, dunque, un semplice aggregato di entità indipendenti dal tutto di cui sono parte, ma un insieme di elementi subordinati alle leggi del sistema. Tali leggi, peraltro, conferiscono al tutto proprietà distinte da quelle dei suoi componenti (ciò che, secondo Piaget, rende la Psicologia della Gestalt [I1] [E1] [F1] [ES1] [ES2] tra gli anticipatori delle scienze basate sui modelli strutturali). Un carattere ulteriore della struttura, afferma Piaget, è l’autoregolazione, ossia la capacità di dotarsi di leggi che ne consentano una perpetuazione, e che ne fanno un sistema chiuso e autoreferenziale.

La struttura agisce sul mondo degli elementi esterni appropriandosene e come fagocitandolo, rendendo questi ultimi funzionali al mantenimento della propria coesione interna. Il paragone con le forme viventi, da questo punto di vista, è forse il più azzeccato: anche i viventi assimilano elementi esterni rendendoli funzionali alla propria sopravvivenza e riordinandoli al proprio interno in maniera autonoma (un buon esempio di ciò è la trasformazione del cibo in elemento nutritivo). Tale analogia è però solo parzialmente corretta, poiché, a differenza di quanto accade nei processi di trasformazione che avvengono negli esseri viventi, l’assimilazione da parte della struttura non dissolve letteralmente l’oggetto, ma ne trasforma la presenza rendendola organo della propria capacità di significazione. L’oggetto assimilato dalla struttura mantiene il suo posto come in precedenza nell’ordine materiale delle cose; ma viene al contempo sussunto in un ordine differente che stabilisce nuovi rapporti di relazione tra le cose, e tra esse e l’uomo (ciò che vedremo affrontando Lévi-Strauss).

In questo senso, è una mappa che codifica un territorio, dotandolo di qualità differenti in base alle relazioni che essa viene a stabilire tra gli elementi che ne sono parte. Un buon esempio di ciò, benché limitato alla mera dimensione rappresentativa, è rinvenibile nell’attuale mappa della metropolitana di Londra: non corrisponde materialmente al territorio che rappresenta (a differenza della mappa rimasta in vigore fino al 1932, oggettivamente più veritiera e tuttavia assai meno valida come strumento di orientamento interno per il viaggiatore), ma lo organizza secondo le necessità proprie del sistema di cui tale zona diventa parte, nel momento in cui la si consideri nella prospettiva della rete dei trasporti. Di fatto, costituisce una riorganizzazione di una porzione del mondo che, a prescindere da ciò che in essa è materialmente contenuto, assume qui significato in relazione alla funzione che può svolgere nel contesto del trasporto urbano.

ESERCIZI

  • Quali sono, secondo Eco, gli elementi fondamentali della metodologia struttturale?
  • Quali sono secondo Piaget le caratteristiche salienti di una struttura?
  • Che rapporto intercorre tra la struttura e i fenomeni da essa ordinati?

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Edurete.org Roberto Trinchero