l'INDICE GLICEMICO
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[ES54]
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L'indice glicemico
di un alimento rappresenta la velocità con cui aumenta la glicemia (e
cioè la concentrazione di glucosio nel sangue) in seguito
all'assunzione di quell'alimento.
L'indice è espresso in
termini percentuali rispetto alla velocità con cui la glicemia aumenta
in seguito all'assunzione di un alimento di riferimento (che ha
indice glicemico 100); un indice glicemico di 50 vuol dire che
l'alimento innalza la glicemia con una velocità che è pari alla metà di
quella dell'alimento di riferimento.
I due alimenti di riferimento più utilizzati sono il glucosio e il pane
bianco: è quindi possibile trovare indici diversi per lo stesso
alimento: quando si confrontano gli indici glicemici di due alimenti
(ricavati da fonti diverse) occorre accertarsi che siano calcolati in
base allo stesso alimento di riferimento.
Per calcolare l'indice glicemico rispetto al pane bianco basta
moltiplicare per 1,37 quello calcolato rispetto al gucosio.
Con la scoperta che un eccesso di carboidrati è dannoso tanto quanto un
eccesso di grassi, negli ultimi anni l'indice glicemico ha assunto una
importanza che va molto al di là di quello che in realtà possiede. Ciò
che comunque può essere detto con certezza è:
1)
L'indice glicemico diminuisce se si aggiungono grassi ad un alimento.
Questo fenomeno è dovuto al fatto che la digestione dell'alimento al
quale sono stati aggiunti i grassi è più lenta, e quindi i carboidrati
che contiene vanno in circolo più lentamente. Questo fatto si può
verificare facilmente, basta confrontare (per esempio) il latte
scremato e il latte intero. Quindi a volte non è sempre vero che un
alimento "light" sia migliore del corrispondente "normale", poichè
potrebbe essere meno saziante (questo è particolarmente vero per lo
yogurt).
2) L'indice glicemico diminuisce se si aggiungono proteine ad un
alimento, per lo stesso motivo del punto 1.
3) Il rilascio totale di insulina non dipende dall'indice glicemico ma
dal carico glicemico, ovvero dal prodotto tra indice glicemico e la
quantità di carboidrati ingerita.
Nella figura seguente si
può osservare l'aumento della glicemia dopo l'ingestione di diversi
alimenti
Volendo tradurre in consigli queste considerazioni, si scopre che chi
segue una alimentazione equilibrata non aggiunge nulla al suo
comportamento alimentare. Infatti:
- in una alimentazione equilibrata, composta da una quantità
di carboidrati non superiore al 55% delle calorie giornaliere, dove
quindi i grassi e le proteine non vengono demonizzati;
- in una alimentazione che ripartisce carboidrati, proteine e
grassi in modo uniforme (ma non maniacale) nell'arco della giornata;
- in una alimentazione che consente il mantenimento del peso
corporeo, e che quindi deve essere composta da alimenti sazianti.
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