I carboidrati di Stefano Bottigliengo (stefanobottigliengo@libero.it), Tristana Cacciatori (tcacciatori@hotmail.com), Marta Leporati (marta.leporati@infinito.it)

CELLULOSE NATURALI per TESSILI

CELLULOSE NATURALI PER TESSUTI

In natura esistono dei prodotti cellulosici “peliformi”, cioè conformati a peli, e dei prodotti cellulosici “fibriformi”, cioè costituiti da fibre, che vengono trasformati in filati e poi in tessuti. Tutti questi intermedi di tessili appartengono al mondo vegetale.

Il “pelo” cellulosico naturale più importante è il cotone [I34][I36][I39][F37][F39][En40], che è la forma naturale di cellulosa più pura e viene fornito dal frutto dell’omonima pianta in forma di filamenti lunghi da 8 a 40 mm (lint) e di peluria corta aderente ai semi (linters). I lint stanno alla base dell’industria tessile del cotone e i linters sono materia prima per rayon e prodotti chimici cellulosici.

Le fibre cellulosiche naturali di maggiore interesse industriale sono quelle ottenute dagli steli del tiglio di lino [I34][I36][I39][F37][F39] e dai fusti di canapa [I34][I36][I37][I39][F37][F39]. Altra fibra cellulosica di ancora notevole importanza, nonostante la concorrenza fattale da alcune fibre sintetiche, è la iuta [I34][I36][I39][F39], ottenibile da fusti di piante tigliacee del Bengala.

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