La matrice d’intelligibilità o di significazione
La conclusione di Lévi-Strauss rileva «un senso molto preciso» da attribuirsi al vocalismo della pietra e
del legno, ossia: «gli esseri che emettono rumore
devono essere tali da possedere anche altre connotazioni sensoriali». Vale a dire, devono essere dotati di qualità appartenenti ad altri sistemi sensoriali,in modo che venga a delinearsi una commutabilità reciproca che permetta «di esprimere l’isomorfismo di tutti i sistemi d’opposizioni dipendenti dalla sensibilità, e quindi di porre come totalità un gruppo di equivalenze che associa la vita e la morte, l’alimentazione vegetale e il cannibalismo, la putrefazione e l’imputrescibilità, la mollezza e la durezza, il silenzio e il rumore» [Lévi-Strauss:207].
La coincidenza tra sistemi differenti, resa evidente dal fatto che le opposizioni rilevate da un senso corrispondano a quelle rilevate da tutti gli altri, dà modo di pervenire a un sistema più ampio, a una matrice d’intelligibilità proiettata sul mondo.
Il pensiero mitico opera come il linguaggio, che sceglie i fonemi nella gamma illimitata dei suoni naturali: prelevando i suoi materiali nel numero pressoché infinito degli elementi a disposizione in natura, conservando soltanto quelli che permettono, attraverso l’estrinsecazione di contrasti, di formare coppie oppositive.
E come nel linguaggio, il significato non ha lo statuto di un valore positivo ma differenziale, ciò che –evidente anche a livello transfrastico- sembra perfettamente in sintonia con gli effetti di senso propri all’interno della sfera del mito.
Ecco perché risulta perfettamente inutile cercare di individuare nei miti dei livelli semantici privilegiati: ricostruita una matrice di significazioni (basata, ricordiamo, su opposizioni di termini privi in sé di valore assoluto), si troverà che questa assume un proprio “significato” soltanto rinviando a un’altra matrice
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E se si chiede a quale ultimo significato rinviino queste significazioni reciproche, che devono pur sempre riferirsi tutte insieme a qualcosa, l’unica risposta che questo libro suggerisce è che i miti significano lo spirito [Lévi- Strauss:446]
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, il quale li elabora per mezzo del mondo di cui esso stesso fa parte. Possono così essere simultaneamente generati sia i miti stessi, per opera dello spirito che li origina, sia, per opera dei miti, una immagine del mondo già inscritta nell’architettura dello spirito.
Approfondimento: Giunti a questo punto del percorso il docente potrebbe proporre un seminario di approfondimento sul valore estetico del cibo , sul cibo come comunicazione. In questo modo potrebbe saggiare il passaggio da una conoscenza teorica ad una competenza, procedendo ad un'analisi della cucina dei partecipanti, ai sensi dello schema oppositivo e di equivalenze utilizzato da Strauss. Il percorso si presenterebbe particolarmente interessante laddove l'uditorio fosse multietnico(o comunque proveniente da aree geografiche diverse): sarebbe così possibile apprezzare se, pur nella varietà delle tradizioni culinarie, si dà effettivamente uno schema generativo unitario di significato e di strutturazione.
Qui di seguito alcune risorse per prendere spunti a tale scopo.
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ESERCIZI
- Che cos’è la matrice d'intellegibilità di cui parla Strauss? Se ne danno più definizioni? Prova ad articolarle secondo più passaggi logici.
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