Avversità ambientali di Mauro Ambrosini

Fattori climatici

I fattori climatici influenzano in maniera determinante la coltivazione delle piante; spesso l'agricoltore si trova nella necessità di proteggere le colture da particolari situazioni ambientali.

I danni che ne possono conseguire dipendono soprattutto da anormali condizioni termiche (gelate ed eccessi di calore) o idriche e inoltre da eventi meteorici (grandine e venti).

Le gelate sono causate dallo spostamento di masse d'aria fredda, proveniente da Nord o dall'alta montagna, oppure dalla perdita di calore da parte della terra o delle piante.

La temperatura è un fattore determinante per la vita e lo sviluppo delle piante. Quando, per ogni fase di sviluppo, vengono superati valori minimi e massimi sopportabili dalla pianta o dai singoli organi, si verificano danni.

Nel periodo primaverile-estivo le condizioni atmosferiche favoriscono la formazione di nubi temporalesche che originano piogge torrenziali talvolta accompagnate da forti grandinate.

La grandine è un fenomeno che interessa vaste aree e può causare distruzioni elevate di raccolto che incidono notevolmente sulla redditività dell'impresa agricola.

Il vento forte, soprattutto se accompagnato da fenomeni temporaleschi, è estremamente dannoso. La sua azione si sente maggiormente nelle ampie aree planiziali e in prossimità delle coste.

Il problema dell'inquinamento riguarda quotidianamente l'attività agricola che, se da un lato deve essere tutelata da possibili inquinamenti dell'aria e dell'acqua o da modificazioni dell'ambiente, dall'altro, se mal praticata, può diventare essa stessa fonte inquinante per l'ambiente.

L'inquinamento dell'aria può produrre danni diretti alle piante, possibili soprattutto in vicinanza dei centri di rilevante emissione (aree industriali e urbane, centrali termoelettriche, ecc.). Tra i numerosi inquinanti, i più comuni sono l'anidride solforosa (SO2), gli ossidi di azoto e i composti del fluoro e del piombo, senza dimenticare l'anidride carbonica (CO2).

I danni sono maggiori in caso di bassa pressione atmosferica e di elevata umidità relativa o di fenomeni di inversione termica.

Gravi sono pure i problemi connessi con l'utilizzo dell'acqua per scopi irrigui e per l'abbeverata degli allevamenti zootecnici. Il reperimento di acqua non inquinata diventa sempre più difficile.

Da parecchi anni, poi, l'attività agricola è sul banco degli imputati perchè accusata di contribuire in maniera determinante ai cambiamenti ambientali. Tra le attività agricole ritenute maggiormente responsabili di tali inquinamenti si indicano le concimazioni minerali ed organiche, il controllo chimico delle malerbe e dei parassiti delle colture e l'intensificazione colturale attraverso la monocoltura e le lavorazioni. Si parla di eutrofizzazione delle acque per le prime e di inquinamento vero e proprio per i secondi.

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