Riforma e Controriforma di Dario Mastellari (dario_mastellari@email.com), Elisa Molina (elisamolina@alice.it), Agata Carollo (agata.carollo@gmail.com)

La diffusione della Riforma in Svizzera

Zwingli

Ritratto di Ulrich ZwingliIl primo movimento riformatore svizzero, contemporaneo alla Riforma tedesca, fu guidato dal pastore svizzero Huldrych Zwingli [E1] [E2] [S1] [F1], divenuto celebre nel 1518 per la sua vigorosa denuncia della vendita delle indulgenze. A Zurigo egli fece abolire quanto restava delle pratiche cultuali e liturgiche cattoliche: il culto delle immagini, delle reliquie e dei santi, il sacramento dell'Eucaristia e il celibato sacerdotale. In tal modo la citta' si separava dalla Chiesa cattolica ed altre citta', come Basilea e Berna, adottarono riforme simili; le zone agricole rimasero invece cattoliche. Il radicalismo zwingliano causo' anche una rottura con i Luterani, con cui sperarono di far lega contro il Cattolicesimo svizzero: fallito l'accordo con Lutero per la divergenza sulla Santa Cena o Eucaristia (Colloquio di Marburgo, 1529), Zurigo rimase isolata e sconfitta dai Cantoni cattolici nella battaglia di Kappel, nella quale battaglia Zwingli perse la vita (1531). A pace raggiunta, si permise a ciascun cantone di scegliere la propria religione. Avendo perso l'impulso espansionistico, la Riforma zwingliana fu assorbita dal Calvinismo.

Calvino e la chiesa ginevrina

Ritratto di Calvino Le Chiese Riformate ebbero una solidita' di pensiero biblico ed un assetto organizzativo stabile da Jehan Cauvin - latinizzato in Johannes Calvinus [E1] [E2] [S1] [F1] - (1509-1564), raffinato umanista e teologo francese, conquistato dalle idee dei riformatori tedeschi esposte sistematicamente nella sua "Istituzione della Religione Cristiana", il testo chiave della Teologia Riformata. Calvino, opero' prevalentemente a Ginevra, invitato dal Riformatore svizzero Guglielmo Farel (1489-1565) a collaborare con lui nel tentativo di consolidare la Riforma nella citta' nel 1536. Egli fece di Ginevra un'autentica citta' teocratica, dove la vita politica e religiosa erano plasmate dall'idea della sovranita' assoluta di Dio. La Chiesa ginevrina ebbe un'organizzazione ispirata al Nuovo Testamento, alla cui base stava un quadruplice ministerio: il ministerio pastorale (il pastore aveva l'incarico della predicazione e della cura pastorale; era eletto dalla Compagnia di Pastori con il consenso del governo e del popolo); i Dottori, responsabili dell'insegnamento teologico e dell'ortodossia dottrinale; gli Anziani, preposti a vigilare sulla moralita' del popolo; i Diaconi, incaricati a prestare assistenza ai poveri, agli ammalati, ai carcerati. La Suprema autorita' morale della Chiesa era il Concistoro, formato dagli Anziani e dai Pastori. Fu istituita anche "l'Accademia"(1558), prestigioso centro di formazione culturale e teologico. Grazie ai suoi discepoli, le idee di Calvino si diffusero in Scozia (presbiteriani), Francia (ugonotti), Inghiterra e in Nordamerica (puritanesimo).

L'etica protestante di Weber

n L'etica protestante e lo spirito del capitalismo, pubblicato per la prima volta nel 1904-1905, la tesi di Weber e' la seguente: vi sarebbe stato un rapporto di filiazione diretta tra la teologia e i principi di vita espressi da alcune confessioni riformate e la mentalita' capitalistica. Egli parte da una constatazione: se si guarda alle confessioni religiose professate dai membri piu' notevoli della classe capitalistica e delle stesse "aristocrazie operaie" in un paese come la Germania, dove esistono piu' confessioni religiose, si puo' notare che i capitalisti e gli operai di mentalita' piu' moderna sono in maggioranza protestanti. Per lui il rapporto tra confessione religiosa e mentalita' capitalistica va rovesciato: fu la prima a dare origine alla seconda, e non viceversa. Per illustrare questo punto di vista Weber si premura innanzitutto di definire cio' che egli chiama lo "spirito capitalistico": sulla scorta delle osservazioni di Benjamin Franklin, gli appare come una tendenza a organizzare la propria vita e il proprio tempo in funzione del lavoro e del guadagno. Lo spirito capitalistico non si identifica nella brama di denaro, ma piuttosto nella volonta' di orientare ogni atto verso una progressiva accumulazione della ricchezza. E' una caratteristica peculiare dell'Europa moderna e costituisce uno degli elementi che fissano la superiorita' del modello occidentale di sviluppo. Occorre distinguere, secondo Weber, tra teologia protestante e pratica di vita dipendente da questa, e inoltre tra i vari tipi di confessione protestante. In generale si puo' dire che tema centrale della teologia protestante e' la dottrina della predestinazione, secondo la quale un Dio dalla volonta' imperscrutabile domina il destino dell'uomo, che in nessun modo puo' influire sulla decisione divina di destinare chi alla salvezza attraverso la grazia, chi alla dannazione. Di fronte a questa situazione l'uomo protestante non ha altra via, per verificare di far parte del numero degli eletti, che quella di attenersi a una condotta di vita moralmente irreprensibile. Nella costanza del lavoro, nella metodicita', nella ferrea organizzazione del tempo, nella fedelta' a una propria "vocazione" in senso laico (Beruf, professione) egli trova modo di lenire il senso di angoscia che gli deriva dal timore di non essere in grazia di Dio. L'etica ferrea cui il protestante si attiene gli impedisce, d'altra parte, di dissipare il denaro guadagnato in divertimenti futili o in lussi. I guadagni sono costantemente reinvestiti e determinano quella accumulazione che e' una caratteristica fondamentale dell'economia capitalistica. Serio, metodico, ordinato, il protestante mette in atto un tipo di condotta eminentemente razionale, le cui radici affondano, tuttavia, in qualche cosa che si distacca dalla sfera propriamente razionale, cioe' in una morale di origine confessionale che nulla concede all'edonismo e alla soddisfazione delle gioie della vita. Questo "tipo ideale" di credente e' riconducibile soprattutto al calvinista e, in misura minore, al pietista tedesco e al quacchero (mentre nessun elemento protocapitalista Weber riscontra nell'etica luterana).

  1. Delinea i tratti fondamentali delle posizioni teologiche di Zwingli.
  2. In che senso Ginevra divenne una citta' teocratica. Identificane le diverse caratteristiche.
  3. Esponi i tratti fondamentali della tesi weberiana presente ne L'etica protestante e lo spirito del capitalismo.

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