A partire da iniziative papali e da delibere conciliari, la Chiesa cattolica in questo periodo riusco' a stabilire con chiarezza sia questioni relative all'ambito dottrinario-teologico, sia questioni strettamente legate alla dimensione istituzionale e disciplinare, ottenendone un suo complessivo rafforzamento. br>
Nel primo caso si opero' una definitiva chiusura nei confronti delle posizioni protestanti. Venne ribadita la validita' di tutti i sette sacramenti, confermando la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia e il battesimo dei neonati. Ci si oppose alla tesi luterana del sacerdozio universale dei credenti, riaffermando la netta separazione tra clero e laicato, con la superiorita' del primo sul secondo dato dalla sua istituzione divina. Contro le tesi luterane del libero esame delle Sacre Scritture, la Chiesa affermo' la sua posizione di unica interprete di queste, dichiarando tra l'altro autentica la versione latina ufficiale della Bibbia (la cosiddetta Vulgata di San Gerolomo [I1] [E1] [F1]). Contro la dottrina luterana della giustificazione per fede, affermo' il principio secondo cui la salvezza si ottiene a partire dalla fede, ma anche per mezzo delle opere.
Per quanto riguarda il secondo aspetto, furono presi una serie di provvedimenti che miravano a eliminare tutti quei mali che da secoli affliggevano la Chiesa. In tale senso fu ribadito l'obbligo del celibato ecclesiastico e fu imposto a tutti i sacerdoti e vescovi con funzioni pastorali di effettuare visite regolari nelle parrocchie della diocesi (visite pastorali) per controllare il comportamento dei fedeli e vigilare sulla disciplina degli ecclesiastici. Venne imposto l'uso del latino come lingua universale della Chiesa.
Inoltre, per combattere la tradizionale ignoranza del Clero fu creata una rete di seminari, che avrebbero formato intellettualmente e religiosamente gli ecclesiastici in modo che fossero colti, preparati e detentori del cosiddetto spirito cristiano, un atteggiamento morale frutto di una visione totalmente cristiana della realta'. Il seminario si poneva come ambiente separato rispetto al resto del mondo in cui attraverso un insieme strutturato di attivita' formative e di ricerca il futuro uomo di Chiesa doveva verificare la sua sincera vocazione sacerdotale.
Fondamentale fu l'istituzione del catechismo, ovvero una pratica legata all'obbligo da parte dei curati di insegnare la dottrina cattolica ai fedeli nella lingua corrente. In questo contesto va vista l'istituzione di una commissione guidata dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo di redigere il Catechismo romano, un manualetto che, stampato nel 1566, conteneva in forma semplificata la dottrina del Concilio di Trento. Questo divenne ben presto un punto di riferimento fondamentale per l'uniforme diffusione dei principi dell'ortodossia tridentina tra i fedeli. Anche la Chiesa cattolica sfrutto' a fondo la rivoluzione della stampa che un ruolo fondamentale aveva avuto per la diffusione del protestantesimo.
Furono inoltre varati provvedimenti contro il nepotismo, la simonia e il concubinato.
- Identifica le conclusioni dottrinario-teologiche a cui giunse il Concilio di Trento e relazionale alla posizione luterana.
- Identifica i diversi provvedimenti disciplinari messi in atto dalla Chiesa cattolica in questo periodo e spiega in particolare la funzione propria del catechismo.