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Con ‘età
augustea’ si definisce il periodo successivo alla morte di Cesare, che vide
l’ascesa al potere del pronipote Ottaviano Augusto, un’età di profondi
rivolgimenti segnata dalla fine della repubblica e dall’inizio del principato.
Questo periodo fu caratterizzato dall'affermarsi di un nuovo assetto
politico-istituzionale e da un profondo tentativo di rinnovamento morale. (I1)
(En1) (En2)(En3)(Fr1)(Fr2)(Esp1)(Esp2)
Allo sforzo
politico augusteo si affiancò una ‘propaganda’ centrata su vari temi. Uno
di questi fu la restaurazione dei prisci mores, l’esaltazione del sentimento patriottico e degli
ideali di tradizione. L’attenzione all’agricoltura italica e il richiamo a
un’età aurea di contadini-soldati si innestò sul tema della difesa delle
sane tradizioni antiche.
Sotto
Augusto, la cultura e le arti conobbero un grande sviluppo. La vita
intellettuale, segnata da una eccezionale fioritura della letteratura, trovò
nel principe un imprescindibile punto di riferimento. Soprattutto nella prima
fase del principato, Augusto riuscì infatti ad ottenere la collaborazione di
scrittori di altissimo livello. Spesso tuttavia tale collaborazione con il
‘potere’ non fu esente da contraddizioni ed ambiguità.
Cardine
della politica culturale augustea fu il circolo di Mecenate (I1)
(I2)
(En1), che
raccolse intorno ad uno dei principali politici e collaboratori di Ottaviano
personalità come Virgilio, Orazio e Properzio.
Quello di
Mecenate del resto non fu il solo circolo dell’età augustea. Un altro gruppo
di poeti si raccolse intorno a Valerio Messalla Corvino (Fr1)
Trattandosi di un biennio, con nozioni storiche ancora ‘fresche’ e
destinato a studiare nuovamente l’argomento in letteratura, la
presentazione dell’età di Augusto e della sua politica culturale si
svolgerà con un quadro sintetico ed essenziale.