Sei funzioni del linguaggio
Per Jakobson il linguaggio,in quanto sistema finalizzato a scopi determinati, articola messaggi che rientrano all’interno di una, o più, delle seguenti funzioni
[I1]
[F1]
[E1]
[ES1]
:
- Referenziale (o denotativa: il messaggio veicola informazioni a riguardo di stati di cose esistenti all’interno della realtà oggettiva o culturale, ponendosi quindi in relazione diretta con il contesto di riferimento)
- Emotiva (o espressiva: il messaggio ruota intorno alla dimensione emozionale e all’atteggiamento del soggetto riguardo a una certa situazione che è oggetto del messaggio, ponendosi in relazione privilegiata con l’emittente)
- Conativa (o di comando: il messaggio mira a modificare il comportamento della persona a cui è rivolto attraverso un’ingiunzione imperativa o una richiesta di aiuto, ponendosi in relazione diretta con il destinatario)
- Fàtica (o di contatto: il messaggio tende a verificare la permanenza del contatto tra emittente e destinatario; fanno parte di questa categoria per es. i convenevoli, i suoni d’assenso emessi durante una conversazione telefonica, ecc.)
- Metalinguistica (il messaggio ha come suo referente i fenomeni linguistici, e quindi si pone in relazione privilegiata con il codice di riferimento; es. “la parola cane è composta da quattro lettere”)
- Poetica (il messaggio si manifesta come autoriflessivo: il suo contenuto sembra rivestire meno importanza della sua forma, l’attenzione si focalizza sulle caratteristiche estetiche di quest’ultima e vengono a emergere effetti di polisemia e ambiguità di senso)
Appare pertanto evidente come ogni funzione si ponga in rapporto con uno dei sei elementi-base già citati; queste relazioni risultano esemplificate dal seguente schema:
ESERCIZI
- Descrivi brevemente le sei funzioni del linguaggio individuate da Roman Jakobson.
- Da cosa dipende la possibile ambiguità di un messaggio?
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