UTOPIA O PROGETTO?
Nel corso dei secoli, molti interpreti, antichi e moderni, hanno visto nella Repubblica una sorta di sogno politico "bello, ma impossibile", considerandolo troppo lontano dalla realtà, privo di qualsiasi realizzabilità e progettualità eppure, la lettura attenta dell’opera lascia intravedere il fatto che Platone considerasse il disegno della Repubblica non solo desiderabile ma anche attuabile. Il filosofo è consapevole dei limiti entro i quali un modello ideale può venire tradotto nella realtà storica.
Platone sottolinea più volte che il suo progetto è di difficile realizzazione, ma difficile non è sinonimo di impossibile, così come utopia [I1] [I2] [I3] [I4] [E1] [F1] [F2] [Es1] non è sinonimo di idealismo astratto.
Questa confusione di termini ha portato spesso a considerare le costruzioni utopiche come prospetti di società intransigenti, chiuse, che rifiutano e rifuggono dalla storia e che se vengono attuate possono persino sfociare nei totalitarismi [I1] [E1] [E2] [F1] [F2] .
La conclusione alla quale è più logico giungere, stando anche alle parole dell’autore è che la Repubblica essendo fortemente ancorata al periodo storico, alla morte di Socrate e, in generale alle vicissitudini vissute da Platone è sicuramente più un progetto che un utopia e che i principi costitutivi di questo stato ideale potessero fungere da modello per tutti gli uomini di ogni tempo.
“Eccoci pronti a sostenere che
la costituzione di cui stiamo parlando
è esistita, esiste ed esisterà
quando la Musa della filosofia domini lo stato.
Non è impossibile che esista
E noi non parliamo di cose impossibili” (Platone, La Repubblica, libro VI, 499d).
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ESERCIZI
1) In base a quanto hai studiato, pensi che Platone sperasse davvero di attuare un governo ispirato ai principi de La Repubblica?
2)La Repubblica si può definire un progetto o un'utopia?
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