INQUADRAMENTO STORICO,CULTURALE E POLITICO
Platone [I1] [I2]
[E1] [E2] [F1] [F2] [F3][Es1] nasce ad Atene [I1] [E1] [F1] [Es1] tra il 428 e il 427 a.C. da famiglia aristocratica e muore nel 348-347 a.C.
Dopo la morte di Socrate, suo maestro, nel 399 a. C. si reca a Megara e nel 388 a. C. giunge in Sicilia ospite di Dionigi I di Siracusa e nel 361 vi ritorna dove regna Dionigi II. I rapporti con questi tiranni sono pessimi in quanto il filosofo si sente profondamente tradito da coloro i quali gli avevano fatto sperare di poter instaurare, nel loro regno, un governo ispirato alle sue teorie filosofiche.
Al ritorno dal primo viaggio in Italia Platone fonda l’Accademia [I1] [E1] [E2]
[F1]
[Es1] ad Atene, con lo scopo di creare i futuri reggitori della città.
Tra le sue opere maggiori ricordiamo: l'Apologia di Socrate [I1] [E1] [E2] [F1], il Critone [I1] [E1] [E2] [F1] , il Simposio [I1] , il Fedro [I1] [E1] [E2] [F1]
, il Teeteto [I1] [E1] , il Protagora [I1] , il Fedone [I1]
, le Leggi [I1] e le Lettere.
Tutta la filosofia platonica si pone come una risposta ad una società in crisi della quale è stato attento osservatore.
Platone aveva visto,infatti, dissolversi il mito dell’età dell’oro [I1] incarnata dal grande stratega Pericle [I1] in seguito alla sconfitta di Atene nella Guerra del Peloponneso [I1]
[I2] [E1], al colpo di stato oligarchico dei Trenta Tiranni [I1] capeggiati da Crizia [I1], alla restaurazione di un’ illusoria e fatiscente democrazia che portò addirittura alla condanna a morte del più saggio tra gli uomini, Socrate, il grande maestro del nostro Filosofo, che verrà da lui sempre considerato come il più alto esempio di rettitudine morale e civile.
L’evento più traumatico della vita di Platone è, dunque, sicuramente ravvisabile nella vicenda di Socrate, nella quale Atene mostrò di essere davvero arrivata al paradosso: l’uomo più giusto del suo tempo veniva addirittura condannato a morte per empietà.
Fu allora che Platone capì, da attento osservatore qual era, che la crisi era davvero irreversibile, dato che “tutti gli stati attuali erano mal governati” (Platone, Lettera VII [I1] , 326a) e che occorreva una svolta netta, radicale; solo attraverso la “retta filosofia” (Platone, Lettera VII, 326a) i mali sarebbero potuti cessare e sarebbe potuta nascere una società giusta e, di conseguenza, felice.
Abbandonate le speranze riguardanti Atene, Platone concentrò le sue attenzioni su Siracusa, come è dimostrato dai viaggi che intraprese alla corte del tiranno Dionigi I (388 – 387 a.C.) per tentare di instaurarvi un sistema politico direttamente ispirato alla sua Repubblica che vedesse, dunque, la filosofia e il potere politico organicamente uniti.
La forte delusione espressa nella Lettera VII, dove dichiara di essere addirittura rimasto “nauseato” (Platone, Lettera VII,350d) dall’esperienza siciliana – delusione tra l’altro ripetutasi in altri due successivi viaggi – spinse Platone, tornato ad Atene, da una parte a fondare nel 387 a.C. l’Accademia, e dall’altra ad occuparsi in modo prevalentemente teorico delle questioni politiche.
A seguito di tutti questi avvenimenti Platone si convince della necessità di una riforma globale dell’esistenza umana e non un semplice mutamento delle forme governative che lo porterà alla stesura de La Repubblica.
ESERCIZI:
1) Riassumi brevemente la vita di Platone.
2) Che ruolo hanno avuto, nella vita di Platone, i viaggi in Sicilia?
3) Perchè, per Platone, è necessaria una riforma globale dell'esistenza umana?
4) Quale è il paradosso a cui è giunta Atene, secondo Platone?
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