Il concetto di competenza
comunicativa [I] , [F]
fu sviluppato dall’antropologo e linguista Dell Hymes
[E],
[F],
[ES] nel 1966 (cfr. con la competenza in termini chomskyani cioè la capacità
del parlante di produrre e comprendere infiniti enunciati linguistici a partire
da un numero finito di regole). Questo studioso riteneva che il parlante di una
lingua dovesse essere in grado non solo di applicare in modo corretto le regole
grammaticali per produrre enunciati linguistici validi (competenza
grammaticale), ma anche di usare tali enunciati in modo appropriato in rapporto
al contesto comunicativo. Hymes dunque affermava che una persona era dotata di
competenza comunicativa quando era capace di scegliere “quando parlare, quando
tacere, e riguardo a che cosa parlare, a chi, quando, dove, in che modo” (Hymes
1979).
All’interno del concetto di
competenza comunicativa si possono riconoscere diversi aspetti:
-
sapere la lingua
(conoscere fonologia, lessico, morfosintassi, sapere le regole di costruzione
di frasi e testi);
-
saper fare lingua (saper
parlare, leggere, scrivere, dialogare, tradurre);
-
saper fare con la lingua
(saper usare la lingua come strumento di azione in differenti contesti).
Il concetto proposto da
Hymes può dunque essere interpretato come l’integrazione di diverse competenze:
Linguistica: (abilità
riguardanti la fonologia, il lessico, la sintassi…)
Paralinguistica:
(velocità di elocuzione, esitazioni, pause di silenzio, inflessione della voce,
differente andamento intonativo di un enunciato);
Cinesica: (gesti e
mimica);
Prossemica: (uso dello spazio e delle distanze spaziali in relazione
allo scambio comunicativo).
Pragmatica: (uso
dell’atto linguistico all’interno di una determinata situazione comunicativa,
capacità di usare in modo appropriato enunciati linguistici che “non descrivono
né constatano alcunché […] ma la cui emissione comporta o si identifica con il
compimento di un azione”(1))
Socio - culturale:
(essere in grado di valutare se e in quale misura un determinato enunciato
linguistico è appropriato in rapporto al contesto socio – culturale in cui si
vuole utilizzare)
Il concetto di competenza
comunicativa ha introdotto, in ambito didattico, un approccio
all’educazione linguistica di tipo comunicativo nel quale i diversi
aspetti della lingua oggetto di studio vengono affrontanti con l’intento di
portare l’apprendente ad affrontare molteplici contesti di scambio comunicativo.
Quest’approccio all’insegnamento linguistico, considerando la lingua come
strumento per soddisfare bisogni comunicativi concreti, ritiene importante che
l’insegnante prepari le sue lezioni basandosi il più possibile su situazioni
autentiche, cioè vicine alla realtà quotidiana. Caratteristica di questo tipo di
didattica è l’attenzione centrata sul soggetto che apprende.
Domande-chiave di verifica
Per un
ulteriore approfondimento
1)
Dizionario di linguistica,
a cura di Gian Luigi Beccaria, Einaudi, 1996, pag 553.