Aneuploidia
L'aneuploidia
descrive un cambiamento numerico solo in una parte del genoma, di solito di un
singolo cromosoma. Individui che hanno un cromosoma extra, che mancano di un
cromosoma o che hanno una combinazione di queste anomalie sono aneuploidi.
Questa definizione comprende anche pezzi di cromosomi. Così, è considerato
aneuploide anche un individuo in cui manca un braccio di cromosoma.
L'aneuploidia
fu studiata originariamente nelle piante, dove fu dimostrato che uno squilibrio
cromosomico, di solito, ha un effetto fenotipico. Lo studio classico fu quello
di Albert Blakeslee e John Belling, che analizzarono le anomalie
cromosomiche nella infestante Datura stramonium . Questa specie diploide
ha 12 coppie di cromosomi, per un totale di 24. Blakeslee raccolse piante con
fenotipi alterati e scoprì che in alcuni casi i fenotipi erano ereditati in
maniera irregolare. Questi singolari mutanti erano apparentemente prodotti da
fattori dominanti trasmessi principalmente attraverso la femmina. Esaminando i
cromosomi delle piante mutanti, Belling trovò che in ogni caso era presente un
cromosoma extra. Un'analisi dettagliata stabilì che il cromosoma soprannumerario
era diverso in ogni varietà mutante. Nel complesso c'erano 12 diversi mutanti,
ognuno corrispondente ad una triplicazione di uno dei cromosomi di Datura.
Tali triplicazioni sono chiamate trisomie
[I17]. Le irregolarità di
trasmissione di questi mutanti erano dovute al comportamento anomalo del
cromosoma durante la meiosi.
Belling scoprì anche la ragione della
trasmissione preferenziale dei fenotipi trisomici attraverso la femmina. Durante
la crescita del tubetto pollinico, il polline aneuploide in particolare, il
polline con n + 1 cromosomi - è svantaggiato rispetto al polline euploide. Di
conseguenza, le piante trisomiche ereditano quasi sempre il loro cromosoma
sovrannumerario da parte femminile. La ricerca di Belling su Datura
dimostrò chiaramente che ogni cromosoma deve essere presente nella giusta dose
per un crescita ed uno sviluppo normali.
Dalla ricerca di Belling in poi, gli aneuploidi
sono stati identificati in molte specie, inclusa la nostra. Per quanto riguarda
le aneuploidie, alcune sono incompatibili anche con l'iniziale sviluppo
dell'embrione, tanto che non si ritrovano neppure in prodotti abortivi precoci
(l'assenza di entrambi i cromosomi di una coppia, la monosomia di
qualunque autosoma, la polisomia di qualunque autosoma per un numero
superiore a tre, la combinazione YO). Compatibili con la vita sono, come
vedremo, alcune trisomie di cromosomi medi e piccoli (trisomia 13, trisomia 18,
trisomia 21) e, tra le anomalie eterocromosomiche, la monosomia X, le polisomie
X, con o senza Y, le polisomie Y.
Le anomalie numeriche dei cromosomi possono
derivare tanto da alterazioni della meiosi durante la gametogenesi parentale,
quanto da alterazioni mitotiche durante le prime fasi dello sviluppo dello
zigote. Le più comuni forme di aneuploidia (trisomie e monosomie)
derivano in genere da un processo denominato non-disgiunzione: sia nell'anafase
meiotica (vedi figure sottostanti) che in quella mitotica, i due cromosomi figli
possono non separarsi e migrare insieme in una delle due cellule figlie,
derivandone due linee cellulari, una monosomica ed una trisomica. Una più rara
possibilità è quella della segregazione, per la quale uno dei due cromosomi
figli viene ritardato in anafase, entrando a far parte della cellula nella quale
è migrato l'omologo. Se la non-disgiunzione meiotica o mitotica si verifica in
una mitosi zigotica, ne deriva un mosaicismo, termine con il quale si
indica una condizione caratterizzata dalla presenza nello stesso individuo di
linee cellulari con due o più cariotipi diversi.
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