Fibrosi cistica
La fibrosi cistica
[I10]
[E15]
[E16]
[S12]
[S13],
nota in passato anche come mucoviscidosi, è la più frequente tra le malattie
ereditarie gravi dell'uomo, interessando circa un individuo su 2500 nati nella
popolazione caucasica, mentre è molto più rara in altre popolazioni. È trasmessa
con meccanismo autosomico recessivo, e si calcola che i portatori eterozigoti, fenotipicamente sani, siano 1 su 25.
La fibrosi cistica, che deve il nome alle
tipiche alterazioni istologiche, è caratterizzata da una diffusa alterazione
delle ghiandole esocrine e delle relative secrezioni, a causa di mutazioni del
gene che codifica per una proteina denominata Cystic Fibrosis Transmembrane
Regulator (CFTR), che regola la secrezione di cloro, sodio e bicarbonati. Tutte
le secrezioni esocrine sono dense e vischiose. L'apparato più costantemente e
gravemente colpito è quello respiratorio, a causa dell'alterazione della
clearance muco-ciliare; il blocco delle secrezioni esterne del pancreas
determina una insufficienza digestiva cronica presente nell'80% dei casi, mentre
l'interessamento delle vie biliari, clinicamente rilevante nel 20% dei pazienti,
porta a fibrosi biliare e cirrosi. I maschi sono quasi sempre sterili per
fibrosi e atrofia dei deferenti, le femmine lo sono spesso per ostruzione del
canale cervicale da muco denso.
La malattia può manifestarsi nel 20%~ dei casi
fin dalla nascita con una sindrome da occlusione intestinale dovuta alla
particolare densità del meconio ("ileo da meconio"). La sintomatologia
respiratoria inizia in genere entro i 2 anni, ed evolve con manifestazioni
flogistiche acute ricorrenti, dovute per lo più a stafilococchi, emofili,
batteri gramnegativi, in seguito principalmente a Pseudomonas aeruginosa,
intervallate da periodi di relativo miglioramento, ma sempre con esito in
fibrosi polmonare, enfisema e insufficienza respiratoria. L'insufficienza
pancreatica è causa di malassorbimento e di perdita di peso. La malattia è
diagnosticabile nel neonato mediante il dosaggio della tripsina nel sangue, più
tardi attraverso il test del sudore (il sudore provocato mediante l'applicazione
locale di pilocarpina contiene un eccesso di cloruri: in proposito si può
ricordare che in antichi testi medici orientali ricorre l'aforisma "sfortunato
il bambino che baciato sa di sale").
Il gene CF è stato isolato nel 1989 e consta di
250.000 coppie di basi, divise in 27 esoni. La proteina CFTR, identificata nel
1990, è costituita da 1.480 aminoacidi. Del gene CF si conoscono oltre 600
mutazioni, la più comune delle quali è la delezione di una intera tripletta CTT,
che causa la perdita di una fenilalanina nella posizione 508 della proteina CFTR.
Mediante test genetici oggi è possibile identificare, tra i consanguinei dei
malati, gli eterozigoti asintomatici, almeno per le 70 mutazioni più frequenti
che interessano oltre il 90% dei casi. Anche questa malattia, per la sua
frequenza e la sua gravità (meno della metà degli individui affetti sopravvivono
fino a 30 anni), e al tempo stesso per la possibilità di migliorare la qualità
di vita di questi pazienti con opportuni interventi terapeutici sintomatici, è
oggi considerata malattia di grande rilevanza sociale.
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