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Si pratica con una racchetta e una palla su campi in cemento, terra battuta, erba o materiale sintetico, divisi da una rete .
Lo scopo del gioco è di mandare la palla nel campo rivale, in zone delimitate da righe in base al tipo d'incontro ossia singolo o doppio, per far punto facendo toccare una volta a terra la palla nel campo avversario senza che l'antagonista possa rispondere o senza che riesca a far passare la palla sopra la rete. La palla può essere colpita esclusivamente con la racchetta: al volo, con esclusione della risposta alla battuta o dopo un solo rimbalzo.
Gli incontri hanno dei punteggi che si suddividono in partite, in lingua inglese set (sport); in base ai tipi di torneo gli incontri sono al meglio delle 3 o 5 partite; una partita è costituita da 6 o più giochi, in lingua inglese game, nonché se i giocatori sono sul punteggio di 6-6, quando il regolamento del torneo lo prevede, si disputa un gioco decisivo, o tie-break, per conseguire la vittoria sul 7-6.
Il punteggio di un gioco assegna punti nella successione di 15 - 30 - 40 - vittoria e se i giocatori sono sul punteggio di 40 - 40 consegue la vittoria chi vince 2 vantaggi consecutivi. Nel tie-break vengono assegnati punti nella normale successione numerica (1, 2, 3, 4, ...): si aggiudica il gioco decisivo chi per primo realizza 7 punti.
L'origine del punteggio 15 - 30 - 40 non è certa ma si pensa abbia radici medievali e francesi. Una possibile spiegazione è basata sulla presenza di un orologio sul campo. Un movimento di un quarto della lancetta (una per giocatore) veniva fatto dopo ogni punto e il risultato passava da 15 a 30 a 45 (col tempo abbreviato in 40). Quando si arrivava a 60 il ciclo era completo e così il gioco. Rino Tommasi, giornalista e telecronista di tennis, invece asseriva che ciò fosse dovuto al suono delle parole 15 30 40 che, nel vecchio francese, suonavano come un ritornello.
Il rettangolo di gioco è di 23,77 m x 10,97 m, compresi i corridoi laterali che sono larghi 1,37 m e sono validi solo nelle partite di doppio. La rete divisoria ha un'altezza di 0,914 m al centro e 1,07 m ai pali di sostegno. Da ciascun lato della rete le linee a essa parallele sono distanti 6,40 m; subito dopo 5,49m sono tracciate le linee di battuta. Ai lati e al fondo del campo di gioco vi deve essere spazio sufficiente per i movimenti del giocatore: rispettivamente di 3,65 m e 6,40 m per le gare internazionali e 3.05 m e 5,50 per le gare nazionali.
Le cifre decimali che esprimono le misure del campo riflettono il fatto che il regolamento del gioco è stato fissato nei paesi anglosassoni, dove è in uso il piede come unità di misura della lughezza. Tali dimensioni, espresse in piedi (simbolo ft), sono infatti 78 ft x 36 ft, compresi i corridoi laterali, che sono larghi 4,5 ft e sono usati solo nelle partite di doppio. La rete divisoria ha un'altezza di 3 ft al centro e 3,5 ft ai pali di sostegno. Da ciascun lato della rete e parallele a essa, a 21 ft di distanza, sono tracciate le linee di battuta.
La palla è in gomma rivestita da uno strato di feltro, ha il diametro di circa 6 cm e il peso di circa 58 g; negli incontri dei circuiti professionali si usano sempre palle nuove che vengono cambiate, in base al regolamento del torneo, dopo 7 giochi dall'inizio dell'incontro e poi ogni 9 giochi disputati ovvero 9/11 o 11/13. La battuta è affidata alternativamente ai giocatori gioco per gioco. L'incontro è diretto da un arbitro o giudice di sedia coadiuvato da giudici di linea e un giudice di rete.
Nel gioco del tennis è paradossalmente possibile che chi segna più punti possa perdere l'incontro. Ciò accade in virtù del fatto che il singolo gioco si assegna con il punteggio sopra citato.
Anche in uno stesso set il giocatore che perde può aver fatto più punti dell'avversario; ad esempio perdendo il set 7-5, se vince 5 game lasciando a 0 l'avversario (20 punti) e perde i 7 game ai vantaggi (-14 punti), fa addirittura 6 punti più dell'avversario.
In definitiva il vincitore è colui che avrà totalizzato almeno 2 set negli incontri al meglio dei 3 set e almeno 3 set in quelli al meglio dei 5. Questi ultimi sono previsti solo negli incontri maschili di Coppa Davis e dei tornei del Grande Slam.
Errore molto comune tra i non addetti ai lavori è quello di confondere i termini "Let" e "Net".
Chi inizia il gioco e serve deve infatti far rimbalzare la palla in un determinato rettangolo del campo da gioco avversario e ha due possibilità prima che il punto venga assegnato al suo avversario. Esiste a questo un'eccezione: se la palla rimbalza nel rettangolo giusto ma tocca il nastro bianco che delimita la superficie della rete, il servizio può essere ripetuto senza intaccare le due possibilità appena dette.
In molti lo definiscono erroneamente "Net": dall'inglese rete anche se in realtà la palla tocca il nastro e non la rete stessa. Il termine corretto è invece "Let" sempre dall'inglese ma dall'espressione "Let's play again" cioè "rigiochiamola".
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