Autori e autrici del Romanticismo europeo di Laura Bogiatto (laurabogiatto@alice.it) ,Daniela Arduino (arduino.daniela@libero.it), Barbara Morelli (shitzy@alice.it),Susanna Jaffei (jaffs@hotmail.it)

WILLIAM WORDSWORTH: Lyrical Ballads

Il mondo poetico di Wordsworth, quale si trova espresso nelle sue liriche più semplici e brevi, non è per nulla complesso. In “The Rainbow” [E13] (1802 – L'arcobaleno), dal primo verso si trova il commosso reverente amore per la Natura rappresentato dall'arcobaleno in cielo. Qui troviamo il culto per l'infanzia, che tanto più si allontana dal Divino quanto più volge verso la maturità, così solo nel ricordo di essa l'adulto può ravvicinarsi alle verità eterne, come si trova in “The child is father of the man” (Il bimbo è padre dell'uomo) e c'è la professione fi fede panteistica di “I could wish my days to be bound each to each by natural piety”(“La religione secondo natura”).
Gli stessi concetti si trovano nella ode “Intimations of Immortality” da “Recollections of Early Childhood” (“Preannunci di immortalità suggenti da ricordi della prima infanzia”), composta tra il 1802 e il 1804; si legga il verso, per esempio “The things which i have seen I now can see no more” (“Ciò che ho visto, io ora non sono in grado di vedere più”). La lirica “We are seven” (“Noi siamo sette”), in cui si vuole dire che il misticismo di una cameriera è più saggio delle problematiche del padrone. Qui, per la sua teoria del valore della natura e della sua semplicità Wordsworth fu accusato di infantilismo poetico.
Va ricordato lo splendido inizio del sonetto “It is a beautéons evening calm and free” (“E' una bella serata calma e serena”). Altro momento magico è nel sonetto “Earth has not anything to show mor fair” (“La terra non ha niente da mostrare di più bello”) in cui la parola “beauty” evoca la fresca sorpresa di quel mattino “...the beauty of the morning...” e notevole l'ultimo verso ...”And all that mighty heart is lying still!” (“E tutto quel possente cuore giace immoto!”).
William Wordsworth scrisse più di duecento sonetti: Ecclesiastici, Miscellanei, Sulla liberà e l'ordine, Sull'indipendenza nazionale e la libertà e molti altri ancora [E14], con concetti che avrebbero, forse, guadagnato se fossero stati messi in prosa e non in forma di quattordici versi tradizionali del sonetto [E15]. Una poesia meno ispirata è quella scritta dopo il 1805. In “Ode to Duty” del 1840 (“Ode al dovere”) sembra che il poeta passi ad un nuovo modo di poetare, esso guarda il mondo e la vita in modo diverso: la “Glory” (secondo le parole dell'Ode “Intimations of Immortality” è scomparsa dalla terra e ciò che era il fervore di ieri diventa il senso del dovere, con un preannuncio del superamento del dolore espresso in “The White Dol of Rylstone” (1807: “La cerbiatta bianca di Rylstone”), e dello stoicismo che più tardi ispirerà il poemetto “L'aodamia”. Le sue opere poetiche, maggiori per lunghezza, finite o rimaste incomplete, sono lunghi, descrittivi, riflessivi poemi in blank verse [E16] [F7] [E17][D4] [I3], forma metrica adottata in seguito alla lettura di Virgilio e di Milton. Fra questi si annovera “The Prelude” [E18] lunga circa novemila versi, che è un poema autobiografico, forse il più importante poema in cui descrive la propria maturazione poetica. Si nota che forse il verso non fu il mezzo più adatto ad un'opera del genere. “The Excursion” (1814 - “La Peregrinazione”) in cui venne incorporato il triste racconto giovanile “The Ruined Cottage” avrebbe dovuto far parte di un poema più lungo, presenta qualche passo di vera poesia in mezzo a disquisizioni e discussioni che, forse, sarebbero state più agili se scritte in prosa.
William Wordsworth mostra nella sua poesia la bellezza della Natura e l'importanza delle cose umili e quotidiane. Egli afferma quanto i fanciulli siano vicino al divino, guidati come sono dalla propria sensibilità alla Natura. Nonostante una certa discontinuità nella propria opera poetica e letteraria egli fu tra coloro che più hanno formato, ispirato e influenzato tutta la poesia inglese degli anni a venire. La sua assunzione fondamentale è che l'uomo sia sostanzialmente buono e che i suoi sentimenti hanno bisogno di poca sovrastruttura poetica. Questo è il suo messaggio e questa è la sua poetica.

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Edurete.org Roberto Trinchero