La Geomorfologia di Stefano Quadro (stefano.quadro@libero.it), Astrid Pizzo (astrid.pizzo@gmail.com)

Erosione dei rilievi vulcanici

Le ragioni che rendono le montagne vulcaniche facilmente erodibili sono numerose. In molti casi l’edificio, cresciuto rapidamente, ha versanti molto ripidi, resi instabili dall’accumulo di depositi di piroclasti non cementati in equilibrio precario. L’energia del rilievo favorisce l’azione erosiva esercitata dalle acque correnti così come da precessi gravitativi.

Le vulcaniti sono rocce tenere a causa della loro eterogeneità e della loro incoerenza.

Gli stratovulcani ad esempio sono costituiti da ceneri, lapilli e scorie interposti tra colate laviche più coerenti. Gli agenti atmosferici possono disgregare facilmente gli strati più incoerenti sui quali poggiano le colate laviche determinando il crollo di queste ultime. Le costruzioni fatte di lave acide sono generalmente più stabili a causa della loro maggior durezza. In genere le lave porose sono meno erodibili a causa dell’azione frenante esercitata sulle acque ruscellanti.

Il modellamento dell’edificio vulcanico passa generalmente attraverso tre stadi:

I barrancos: il  ruscellamento determina l’incisione di profondi valloni con andamento a raggiera. In caso di forte piovosità è possibile che questi valloni raccolgano e portino a valle enormi quantità di materiali misti ad acqua nella forma di micidiali colate di fango. Anche i crolli e le valanghe di ceneri sono piuttosto frequenti. Ercolano fu sommersa proprio da una frana di ceneri.

Gli altopiani incisi: il persistere dell’erosione porta allo smantellamento del rilievo che permane nella forma di dossi sempre più appiattiti.

L’inversione del rilievo: il processo si conclude con la distruzione totale del cono; sulla superficie si elevano le forme positivi dei dicchi e dei neck. In entrambi i casi si tratta di iniezioni di lava acida lungo delle fessure dell’apparato vulcanico. Il loro persistere anche quando il cono è stato completamente obliterato dall’erosione è dovuto alla particolare resistenza alla disgregazione delle lave di tipo acido.

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