Pur esistendo rapporti funzionali
strettissimi tra strutture epigee e strutture ipogee è possibile semplificare la
trattazione separando le prime dalle seconde.[ES1]
Trattando le forme di superficie si possono
ancora individuare forme minori e forme maggiori dal punto di vista
dimensionale.
Le microforme [IT1] hanno assunto il nome di
Karren (dal
tedesco); si tratta di piccole scanalature in roccia nuda, impronte o solchi
prodotte da dissoluzione in superficie. In alcuni casi i karren sono ricoperti
da vegetazione e suolo.
[EN1]
Le doline.
Tra le macroforme
[IT2] abbiamo le doline; si tratta di
conche chiuse a formare dei bacini che si riempirebbero d’acqua se le pareti non
fossero permeabili. L’acqua viene assorbita e incanalata in un sistema di grotte
sotterraneo. Spesso queste fratture percolanti sono coperte dal suolo e
difficilmente individuabili. Le dimensioni sono comprese tra i 10 m e i 1000m di
diametro con profondità fino a 200 m.
[EN2]
[ES2]
[IT3]
I polje.
Sono forme carsiche chiuse molto grandi
(anche diversi chilometri). Un polje tipico presenta un fondo piatto e
orizzontale che si raccorda bruscamente con dei versanti relativamente ripidi.
In corrispondenza del punto di raccordo numerosi inghiottitoi orizzontali
assorbono l’acqua meteorica indirizzandolo in profondità. I polje attivi si
allagano stagionalmente quando gli inghiottitoi non riescono a smaltire l’abboindante
carico di acque. A causa dell’inondazione stagionale il raccordo tra fondo e
versanti rimane brusco; questo perché la corrosione marginale provoca
l’arretramento del versante al fondo del quale non sono rari i crolli repentini
di roccia.
[EN3]
[ES3]
Le valli carsiche.
Propriamente una valle non è una forma
carsica ma il risultato dell’azione erosiva di acque superficiali. Ciononostante
in territori carsici si trovano valli sia percorse da fiumi sia asciutte. Dove vi è un fiume l’alveo è sede di
corrosione accelerata a spese delle rocce calcaree.