La regione arabo-islamica di Annalisa Nola (annalisa.nola@libero.it), Anna Perinetti (anna.perinetti@virgilio.it)

L'Islam

L’unità di questa grande area è data dalla religione islamica, una fede che da secoli riunisce genti diverse per etnia, lingua e costumi in una grande comunità culturale, detta Umma. L’Islam è diffuso in numerosi paesi di ceppo non arabo sia in Medio Oriente (Turchia, Iran, Afghanistan) sia nell’Africa subsahariana e nell’Asia centrale [F1] . L’unico paese dell’aerea a maggioranza non islamica è Israele ( i musulmani vi costituiscono solo il 15% della popolazione).

Islam significa “sottomissione”, “abbandono”, è una religione monoteista sorta a Mecca (Penisola Araba) nel VII secolo d.C. in seguito alla predicazione di Maometto (in arabo Muhammed).[I1] [I2]

Questi e’ considerato dai musulmani l’ultimo e definitivo profeta inviato da Allah al mondo intero, cioè a tutti i popoli, incluse le comunità religiose precedenti, di cui peraltro si accettano gli assunti e i profeti (da Abramo a Noè, da Abramo a Mosè, fino a Gesù), sebbene si ritenga che le rispettive religioni istituite da Dio per mezzo di tali profeti siano state alterate dal fluire del tempo e dalla malizia degli uomini.

L’Islam, secondo i musulmani, è l’ultima religione celeste istituita da Dio ed è destinata a perdurare nel tempo fino al giorno del Giudizio. [F1] [F2] [Es1] [Es2] [E1] [I1] [I2] [I3]

La fede

A differenza del cristianesimo, l’Islam non prevede un’ortodossia, ma un’ortoprassi, cioè una serie di comportamenti e di azioni obbligatori. I comportamenti esteriori sono giudicati secondo la shari’a, la disciplina legale islamica, mentre per quelli interiori il solo giudice è Dio.

La fede islamica predicata da Maometto aveva una struttura semplice, basata su tre articoli fondamentali:

  • unicità di Allah.
  • Profezia di Muhammed.
  • Mistero dei giorni estremi.
Per essere un uomo dell’Islam si deve possedere perfettamente la fede in questi principi ed esercitare il bene e la pietà. L’Islam si configura come “intima pace dell’uomo con Dio” e il mùslim (musulmano) è colui che si affida con pienezza al Signore.

Questo fiducioso abbandono è manifestato dal credente con i cinque arkàn al-Islàm, ovvero i pilastri della fede. [E1]

I pilastri dell'ISLAM

Gli arkàn al-Islàm sono quei doveri assolutamente cogenti per ogni musulmano osservante per potersi definire a ragione tale. La loro intenzionale evasione comporta una sanzione morale e materiale [E1] [E2] [E3] [F1] [F2] [F3] [Es1] [Es2] .

Essi sono:

  • la shahada, o testimonianza di fede (affermazione che esiste un solo Dio e che Maometto è il suo profeta.
  • La zakat, o versamento a scopo pio di un’imposta di purificazione della ricchezza, attualmente devoluta volontariamente a organizzazioni di carità o aventi come fine l’islamizzazione all’interno o all’esterno dei paesi islamici.
  • La alat, preghiera canonica da effettuare 5 volte al giorno, in precisi momenti che sono scanditi dal richiamo del muadhdhin (muezzin) delle moschee.
  • Sawm rama-an, ovvero digiuno del mese di Ramadan per chi sia in grado di sostenerlo.
  • Ajj, pellegrinaggio canonico nel mese di Dhu l-hijja a Mecca e dintorni, anch’esso per chi sia in grado di sostenerlo fisicamente ed economicamente.

In momenti particolari si aggiunge un sesto pilastro, la jihad, lo “sforzo per Dio”, impropriamente tradotto come guerra santa, che viene invocato ogni volta che l’Umma, la comunità musulmana, si trova minacciata nell’esistenza, nella libertà e nella sicurezza.

La religione musulmana, a differenza di altre, non ammette e non riconosce clero e tanto meno gerarchie dal momento che si crede non possa esistere alcun intermediario fra Dio e le sue creature. Gli imam sono coloro che presiedono alla preghiera, gli ulama interpretano il Corano, i muftì consigliano i fedeli ed esprimono dei pareri in materie giuridiche, mentre i qadi giudicano e applicano il diritto, ma nessuna di queste figure è assimilabile a un sacerdote.

L’Islam si propone come una religione wusta, cioè “mediana” fra gli estremi. Equilibrata perché per affermazione di Maometto, essa aborre gli eccessi e il fanatismo, basandosi sull’assunto, più volte ribadito, nel Corano che “Dio non ama gli eccessivi”. Per questo l’estremo rigore sul piano della lettera della Legge corrisponde paradossalmente, sul piano pratico, ad una estrema flessibilità.

Testi fondamentali

I testi fondamentali a cui fanno riferimento i musulmani sono, in ordine di importanza:
  • il Corano, (letteralmente “Recitazione”), che è considerato dai musulmani espresso parola per parola da Allah, come Sua Parola. I musulmani ritengono che Muhammad abbia ricevuto il Corano da Dio attraverso l’Arcangelo Gabriele, che glielo avrebbe rivelato in lingua araba. È per questo che i fondamentali atti liturgici islamici sono recitati in tale idioma in tutto il mondo. [E1] [Multilanguage]
  • La Sunna (lett. “consuetudine”) è una serie di detti e fatti di Muhammad, basata su adith (tradizioni), tramandati da testimoni ritenuti sicuri. Essa è rintracciabile nei sei libri (al-kutub al-sitta), i più importanti dei quali sono quelli di Bukhari e di Muslim ibn al-ajjaja mentre gli altri furono composti da Ibn Maja, al-Nasai, al-Tirmidhi e Abu Dawud al-Sijistani. [Es1] [E1] [F1]

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