BETTINA VON ARNIM (1785-1859)
Assidua frequentatrice dei circoli letterari e donna impegnata a denunciare le ingiustizie sociali del suo tempo, Bettina von Arnim [D18][F9][I10] si avvicina alla scrittura dopo la morte del marito Achim von Arnim, uno dei massimi esponenti del secondo Romanticismo tedesco, diventando la prima scrittrice donna dell'epoca romantica.
Nata nel 1785 a Francoforte sul Meno da benestante famiglia borghese, trascorre l'infanzia e la prima gioventù nel pensionato delle Orsoline a Fritzlar in seguito alla morte della madre.
Nel 1797 si trasferisce ad Offenbach a casa della nonna materna Sophie de la Roche [E10] , famosa scrittrice di romanzi epistolari del XVIII° secolo. In quest'ambiente Bettina conosce e frequenta i maggiori esponenti della cultura e dell'arte tedesca dell'epoca, dal filosofo Herder a J.W.Goethe. Tra il 1799 e i primi anni dell'800 intreccia importanti amicizie come quella con Caroline von Günderrode [E11], giovane scrittrice, e con il fratello più grande Clemens Brentano esponente di spicco del romanticismo di Heidelberg e grande amico del suo futuro marito. Questi sono gli anni anche della sua formazione culturale indirizzata verso lo studio della musica, la pittura e la letteratura continuando a frequentare i più importanti autori del panorama letterario tedesco tra cui Achim von Arnim, Ludwig Tieck[I11], Goethe e addirittura il compositore romantico per eccellenza Ludwig van Beethoven [E12]. Questo circolo d'amicizie risulterà di grande importanza più tardi per la sua produzione letteraria.
Nel 1811 si sposa con il migliore amico di suo fratello Clemens Brentano, Achim von Arnim, da cui avrà sette figli e nel 1814 la coppia si trasferisce nella residenza di campagna d'Arnim a Wipersdorf. La permanenza in questo luogo non dura molto perché Bettina, abituata a frequentare i circoli artistici e mondani di Berlino mal sopporta l'isolamento e la tranquillità della campagna. Per questo motivo la coppia inizia a vivere vite separate Arnim a Wipersdorf e Bettina a Berlino con saltuarie visite di Arnim nella capitale.
Con la morte del marito nel 1831 si apre un nuovo capitolo nella sua vita, incentrato sulla pubblicazione della corrispondenza epistolare avuta con Goethe, con il fratello e con Carolina von Günderrode. La scrittura diventa per lei un mezzo per combattere l'ingiustizia sociale ed indagare e denunciare le condizioni miserevoli in cui vive la povera gente, anche a costo di rischiare di essere imprigionata per le sue indagini sulla rivolta dei tessitori slesiani[I12] del 1844.
Nel 1831 all'impegno letterario segue l'impegno pratico a favore degli abitanti di Berlino colpiti
dall'epidemia di colera.
Gli ultimi anni della sua vita sono caratterizzati da un continuo sostegno a missioni caritative e a connazionali perseguitati dal potere come avviene per i fratelli Grimm [F10], licenziati dall'università di Göttingen per aver protestato contro l'abrogazione della costituzione liberale dello stato di Hannover[E13]. Non esita a rivolgersi addirittura al re prussiano per chiedere la liberazione del comunista Schöffel o del poeta Gottfried Kinkel [F11] condannato a morte.
Muore a Berlino nel 1859 e sarà seppellita accanto al marito a Wipersdorf.
26/38
|