Gravitazione universale di Giovanni Bertolo (satprem69@libero.it), Gianfranco Bottini (gbottini@gmail.com), Emanuele Ciancio (ciancio@isiosf.isi.it), Raffaele Serra (serraraf@alice.it)

Tolomeo

Tolomeo

La contrapposizione di un’astronomia costruita come costruzione di ipotesi ad un’astronomia che intende presentarsi come una descrizione di eventi reali, avrà, come vedremo, grande importanza. In ogni caso, il divorzio fra la cosmologia e la fisica da un lato e un’astronomia puramente “calcolista” e matematico dall’altro, andrà accentuandosi nel mondo antico, nell’epoca che vide Alessandria d’Egitto al entro della cultura filosofica e scientifica. La troviamo esplicitamente teorizzata dal maggior astronomo dell’antichità: Claudio Tolomeo EN1 FR1 ES1, vissuto ad Alessandria nel secondo secolo dell’era cristiana. Per più di un millennio la Syntaxis, comunemente nota come Almagesto EN2 FR2 ES2, resta a fondamento del sapere astrologico e astronomico. Attraverso una complicata serie di accorgimenti è possibile dar conto dei moti celesti. L’universo, limitato dalla sfera delle stelle fisse, ha al suo centro la Terra immobile. La sfera del cielo ruota intorno ad un asse fisso, come è dimostrato dal moto delle stelle circumpolari e del fatto che le altre stelle sorgono e tramontano agli stessi punti dell’orizzonte. I pianeti ruotano attorno al centro dell’universo. Tutti i loro movimenti irregolari (differente distanza dalla Terra, retrogradazione) devono essere ricondotti a moti circolari. Gli eccentrici, gli epicicli, gli equanti EN3 rispondono precisamente a questo scopo. Le sfere di Aristotele erano enti reali, solidi e cristallini. Gli eccentrici e gli epicicli di Tolomeo non hanno realtà fisica. Sono solo il mezzo più semplice per spiegare i moti dei pianeti. L’astonomia veniva presentata da Tolomeo come campo di attività per i matematici, non per i fisici.

   3/38   

Approfondimenti/commenti:

    Nessuna voce inserita

Inserisci approfondimento/commento

Indice percorso Edita
Edurete.org Roberto Trinchero