Le caratteristiche delle competizioni giovanili, che proponendo distanze brevi esaltano l'importanza delle transizioni, permettono al triatleta in età evolutiva di arricchirsi di abilità ed esperienze fondamentali.
QUALI GLI OBIETTIVI DA PERSEGUIRE PER LAVORARE SULLE TRANSIZIONI IN ETA' GIOVANILE
Prima di iniziare a lavorare in modo pratico è necessario che ai ragazzi vengano esposte tutte le malizie tattiche delle transizioni [F1] [S1] perchè essi possano automatizzarle il prima possibile.
Gli obiettivi tecnici relativi alle transizioni possono essere sintetizzati nell'acquisizione delle abilità di transizione seguenti:
correre conducendo la bicicletta
salire e scendere dalla bicicletta in movimento
infilare le scarpe da corsa velocemente dopo aver pedalato e senza sedersi
indossare e allacciare velocemente il casco
infilare le scarpe da bici in movimento
MEZZI
Le esercitazioni finalizzate alle transizioni riscuotono, normalmente, un grande entusiasmo da parte dei bambini e ragazzi poichè possono essere facilmente presentate in forma ludica. Gli slalom, i percorsi, i giochi e le staffette sono le esercitazioni migliori per l'apprendimento di queste abilità. Si consiglia l'utilizzo di un manto erboso o di terra battuta.
METODOLOGIA
Ogni lezione deve coinvolgere quasi sempre almeno 2 diverse discipline. Se il nuoto necessita, in qualche periodo (se e quando fa freddo), di spazi propri, il ciclismo, la corsa e le transizioni possono essere proposte invece durante tutto l'arco della stagione.
La proposta didattica da offrire ai ragazzi non è quella di aggiungere l'allenamento di altri 2 sport a quello che già praticano, ma di allenarsi nel triathlon, sottolineando così l'importanza delle transizioni.
E' essenziale ricordarsi che i ragazzi non sono adulti "in miniatura" e che quindi necessitano di una preparazione [F2][F3] ben diversa da questi ultimi, nel rispetto delle loro proprie caratteristiche.