ALESSANDRO MANZONI (1785-1873)
Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1875, dal conte Pietro Manzoni e da Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria, uno dei più illustri rappresentanti dell’Illuminismo lombardo [I3] [E2] [F3]. Separatisi presto i genitori trascorse l’infanzia e la prima adolescenza in collegi cattolici, dove sviluppò una profonda avversione per il formalismo religioso di quegli ambienti. Uscito dal collegio ebbe modo di frequentare il fervido ambiente culturale milanese. Nel 1805 raggiunse la madre a Parigi. Qui Manzoni entrò in contatto con gli “ideologi”, un gruppo di intellettuali eredi del patrimonio illuministico [F4].
A Parigi Manzoni sposò Enrichetta Blondel di fede calvinista. Poco dopo il matrimonio però la giovane moglie si convertì al cattolicesimo e questo fatto influì probabilmente sul riavvicinamento di Manzoni alla fede in cui era stato allevato.
Dopo il ritorno in Italia Manzoni condusse un’esistenza appartata, dedicata allo studio, alla scrittura e alla famiglia. Fu vicino al movimento romantico milanese e ne seguì gli sviluppi, ma non partecipò direttamente alle polemiche con i classicisti. Un atteggiamento analogo assunse nei confronti della politica, di sinceri sentimenti patriottici ed unitari, non partecipò mai attivamente agli avvenimenti politici.
Gli anni fra il 1810 e il 1827 rappresentano il periodo più fecondo e creativo di Manzoni poeta e scrittore. Sono questi gli anni in cui nascono le opere religiose, le odi civili, le tragedie, i saggi di teoria letteraria e le prime due stesure del romanzo I promessi sposi. Con la pubblicazione del romanzo nel 1827, si può dire concluso il periodo creativo di Manzoni, la sua attività si rivolse sempre di più a ricerche di tipo linguistico e critico, a studi filosofici e storici.
Nonostante il suo atteggiamento schivo e appartato Manzoni era ormai una figura pubblica, circondata da grande ammirazione. Costituitosi il Regno d’Italia nel 1861 fu nominato senatore. Morì a Milano nel 1873. [I4] [D2] [E3] [F5].
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