Autori e autrici del Romanticismo europeo di Laura Bogiatto (laurabogiatto@alice.it) ,Daniela Arduino (arduino.daniela@libero.it), Barbara Morelli (shitzy@alice.it),Susanna Jaffei (jaffs@hotmail.it)

HUGO E LA POLITICA: l’esilio

I rapporti fra Hugo e la politica si fecero più forti, ma anche più tesi durante l’impero di Napoleone III. Così come Madame de Staël si all’inizio mostrata favorevole a Napoleone I, allo stesso modo in un primo momento Hugo sostenne la candidatura di Napoleone III a presidente della Repubblica francese. Tuttavia dopo l’elezione del 1848 egli comprese le ambizioni del presidente e la minaccia del suo potere personale. Il colpo si stato del 1852 fece definitivamente crollare le speranze di Hugo, che fu espulso dalla Francia per la sua opposizione al sovrano.
Destino simile toccò quindi ai due più grandi esponenti del Romanticismo Francese: delusi e avversi al regime dei Bonaparte furono costretti all’esilio,che per Hugo durò tutto il periodo del Secondo Impero [E6] [D6] [I4]. La nuova costituzione promossa da Napoleone III [D7] andava infatti contro tutti gli ideali di Hugo: la presenza dell’autore sul suolo francese sarebbe stata quindi troppo ingombrante per il nuovo imperatore.
Hugo si rifugiò con la famiglia sull’isola inglese di Jersey [E7], e qui reagì con forza all’esilio dedicandosi con assiduità alla scrittura: il fine della letteratura di Hugo divenne quello di ridicolizzare e condannare l’operato dell’imperatore, cercando con le sue opere un riscatto morale per l’intera Francia. Hugo incarna in questo modo il ruolo tanto acaro ai romantici di poeta vate, uomo impegnato nella guida del proprio popolo e della propria nazione, per i quali comprende quale sia la via da seguire.
La prima opera scritta da Hugo in esilio fu il romanzo Histoire d'un Crime, il quale doveva smascherare la vera natura del nuovo Imperatore: qui Napoleone veniva definito l’usurpatore [E8]. L’esilio sembra esaltare il genio di Hugo: la raccolta di poemi satirici Les Châtiments è infatti ancora più violenta della precedente [F6]. Essa è un autentico grido di indignazione e rivolta verso colui che provoca un così triste destino alla Francia e ai suoi cittadini [F7]: pubblicato a Bruxelles nel 1853 circolò di nascosto in Francia a testimonianza dell’influenza che Hugo aveva nella sua patria.
L’esilio aveva infatti rese Hugo ancora più celebre e influente. Al momento del suo rientro in Francia, l’indomani della proclamazione della Repubblica nel settembre del 1870, è accolto in modo trionfale da tutta la popolazione: il padre della patria era finalmente tornato. Giocò ancora un ruolo politico l’anno successivo, quando venne eletto deputato dell’Assemblea Nazionale: si dimise tuttavia l’anno successivo per tornare a dedicarsi completamente alla letteratura.

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Edurete.org Roberto Trinchero