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HUGO E LA LETTERATURA: il poeta dell’anima
La vita di Hugo fu segnata da profonde gioie, ma anche grandi dolori nella vita pubblica così come in quella privata.
Nel 1822 sposò l’amica di infanzia Adèle Foucher: il matrimonio fu però un avvenimento felice solo nei primi anni [E10] [I8]. Infatti Hugo scoprì il tradimento della moglie e da quel momento in ebbe una serie di relazioni: quella più importante e che durò tutta la vita fu quella con l’attrice Juliette Drouet, la quale gli fu vicina anche nei difficili momenti dell’esilio [F10].
La figura femminile che tuttavia maggiormente influenzò e segnò la produzione poetica di Hugo fu quella della figlia Léopoldine [F11] [I9]: essa morì in modo tragico a causa di un incidente in barca nel 1843. A causa di questo dolore per diversi anni Hugo abbandonò l’attività letteraria vera e propria per concentrarsi su quella politica. Les Contemplations sono l’opera ancora tutta romantica con la quale Hugo ritorna nel 1856 alla letteratura: esse sono il tentativo di ritrovare tramite la scrittura un senso alla sua vita irrimediabilmente tagliata in due dalla mote dell’amata figlia [F12]. Si tratta di fatti di una sorta di autobiografia poetica divisa in sei libri, riuniti in tre sessioni, ognuna delle quali racconta gli amori e le passioni di un periodo della vita di Hugo: nella prefazione all’opera [F13] l’autore torna con forza ai principi del romanticismo, facendosene nuovamente portavoce e promotore. Hugo sente di raccontare con la sua vita la vita di tutti gli uomini, secondo un principio di universalismo e di uguaglianza: egli parla di esistenza umana alla soglia dell’infinito, quell’infinito al quale tendere e nel quale cercare di ricongiungersi con il mondo presente e futuro.
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