Lo stampaggio ad iniezione [FR] [IT] è un processo di produzione industriale del tipo
fusione, in cui materiale liquido (materiale plastico) viene immesso in una
forma permanente detta stampo, aiutato da una forza di "iniezione". Generalmente, l'iniezione avviene a pressioni elevate
ed a temperature che consentono lo scorrimento del materiale
"plastificato" in apposita sezione della pressa stessa. Gli appositi
stampi vengono tenuti chiusi idraulicamente o meccanicamente in macchine dette
presse per lo stampaggio. Le pressioni sono dell'ordine di qualche centinaio di
bar e la forza (in tonnellate) necessaria per tenere chiusi gli stampi è
semplicemente ricavabile dalla formula F = P·S/1000 dove la P, pressione di
iniezione è in kg/cm² ed S è la superficie della area frontale del pezzo da
stampare in cm² ortogonale al piano di iniezione. Lo
stampaggio ad iniezione è ritenuto uno dei processi più economici di
trasformazione delle materie plastiche. Esistono relativamente poche
pubblicazioni riguardo alle tecniche di stampaggio e relative alla soluzione
dei problemi. L'uso di programmi specifici quali "mold flow" [EN]
consente una rapida ed economica prototipazione del prodotto, l'uso di presse
veloci permette di produrre particolari anche grandi in un tempo estremamente
ridotto. Si tratta del processo principale per la trasformazione dei materiali
termoplastici, approssimativamente il 25% dei termoplastici viene stampato a
iniezione.
Descrizione
di una macchina per stampaggio a iniezione [IT]
Il
materiale in granuli passa dalla tramoggia in un cilindro di acciaio che
contiene la vite che convoglia il materiale nella camera di iniezione.
Le
pareti del cilindro sono riscaldate tra i 200 °C e 300°C tramite resistenze
elastiche (riscaldatori). Le
fasi del processo sono le seguenti:
- chiusura ugello e stampo e
applicazione della forza di chiusura;
- rotazione vite, prelievo,
trasporto, plastificazione del materiale e riempimento della camera di
iniezione;
- arresto rotazione vite, apertura
ugello, avanzamento del pistone e riempimento dello stampo;
- mantenimento della
pressione sulla vite per compensare il ritiro del materiale allo stato
plastificato;
- raffreddamento per la
solidificazione del materiale;
- apertura stampo ed
estrazione del pezzo.
I
pezzi ottenuti richiedono in certi casi operazioni accessorie come
l’asportazione del materiale degli attacchi di iniezione (materozze), la
sbavatura, l’esecuzione di fori ecc, ma spesso sono perfettamente finiti. I
parametri dello stampaggio a iniezione sono i seguenti:
- Tempo di iniezione: ordine
di grandezza in secondi;
- Tempo di post-pressione:
ordine di grandezza alcune decine di secondi;
- Tempo di raffreddamento:
ordine di grandezza il minuto;
- Temperatura di iniezione:
dipende dal tipo di polimero utilizzato;
- Temperatura dello stampo:
più è alta tanto migliore è la qualità di manufatto ma tanto più lungo è
il tempo di raffreddamento (valori usuali sono compresi tra i 40 e 60 °C);
- Pressione di iniezione:
compresa tra i 600 e i 1800 bar;
- Forza di chiusura: in
funzioni del manufatto è compresa tra le 30 e 5000 tonnellate.
I
costituenti principali delle presse per iniezione sono:
- un piano fisso, cui si
fissa un semistampo (normalmente il semistampo femmina);
- un piano mobile, cui si
fissa l’altro semistampo;
- un sistema di supporto e
guida del piano mobile (generalmente 4 colonne a sezione cilindrica);
- un meccanismo di chiusura
dello stampo (generalmente una ginocchiera azionata da pistoni idraulici);
Stampaggio a
iniezione assistito a gas [FR]
Si
tratta di una variante dello stampaggio a iniezione nata per alleggerire i
particolari in determinate zone;
Garantisce
significativi vantaggi in termini di:
- risparmio di materiale;
- riduzione del tempo ciclo.
In
generale tutti i polimeri possono essere trasformati con il gas, tuttavia le
applicazioni più significative riguardano il polipropilene, polistirolo e
l’ABS. Esistono inoltre esempi di utilizzo di polimeri rinforzati con fibre di
vetro. Il
riempimento viene effettuato in due fasi:
Fase
A: è una fase dinamica durante la quale viene effettuato un parziale
riempimento dello stampo, il riempimento viene completato dal gas che spinge in
avanti il fronte del flusso, formando dei canali cavi all’interno;
Fase
B: è una fase statica di mantenimento e di raffreddamento durante la quale
il materiale subisce un ritiro volumetrico, il gas in pressione costante
comprime il materiale verso l’esterno dello stampo.
I
parametri di processo devono essere impostati in modo da impedire che il gas
buchi il fronte del flusso di plastica ed affiori in superficie. Vi è dunque
una compensazione continua che compensa i ritiri, quindi il particolare
presenta un ottimo aspetto superficiale.
Comportamento
del flusso di materiale termoplastico nello stampo
La
conoscenza dei fenomeni che hanno luogo, durante lo stampaggio a iniezione di
un polimero termoplastico, nello stampo porta sicuramente a miglioramenti sulla
qualità del manufatto finito. Le
caratteristiche del particolare in plastica dipendono fondamentalmente dal modo
con cui esso è stato costruito. Ad esempio due pezzi identici stampati però con
diversi parametri di processo non hanno gli stessi valori di ritiro e di
tensione interne e si comportano in maniera differente. Il
modo con cui la plastica fluisce nello stampo ha una grande importanza nel
determinare la qualità del pezzo. Assumono
dunque una grande importanza quei pacchetti software di simulazione che
permettono la previsione delle pressioni, temperature e stress durante il
processo di riempimento dello stampo. Per
analizzare il fenomeno fisico del riempimento di uno stampo se ne prenda ad
esempio uno con punto di iniezione centrale relativo ad un pezzo semplice a
forma di piatto.
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Fasi
caratteristiche dello stampaggio ad iniezione [FR]
Il
processo di stampaggio ad iniezione [DE]
è suddivisibile in tre fasi distinte:
- fase di riempimento;
- fase di pressurizzazione;
- fase di compensazione.
Fase
di riempimento: è il tempo durante il quale la vite trasla per portare il
materiale dalla camera di iniezione allo stampo. Alla fine del riempimento lo
stampo va in pressione ed è stato iniettato il 100% del volume di materiale.
Fase
di pressurizzazione [FR]:
dopo aver riempito lo stampo, la vite rallenta la corsa. Tuttavia durante
il rallentamento viene iniettata, sfruttando la comprimibilità [FR], della
plastica.
Grazie
alla pressione di stampaggio a iniezione si può forzare nella cavità un altro
15% di materiale (la plastica fusa ha un comportamento intermedio tra i fluidi
incomprimibili e i gas).
Fase
di compensazione: dopo la fase di pressurizzazione, la vite non si ferma
del tutto ma percorre un ulteriore tratto. Infatti la plastica presenta una notevole variazione di
volume tra lo stato fuso e solido che usualmente è del 25%.
Durante
tale fase si provvede a compensare completamente la variazione di volume tra
stato plastificato e stato solido. Se
la variazione tra lo stato plastificato e stato solido è del 25%, durante la
pressurizzazione si inietta il +15% di materiale e la fase di compensazione
porta dunque ad inserire nello stampo un ulteriore +10% di materiale.
Di
seguito una sintesi visiva delle diverse fasi:
Comportamento
durante la fase di riempimento
Si
immagini il fronte della plastica che fluisce all’interno dello stampo. La
plastica riempie l’ugello e il sistema di canali, successivamente entra nella
cavità dello stampo formando una piccola bolla di plastica fusa. La plastica
che entra in contatto con la superficie fredda delle pareti dello stampo
congela istantaneamente, mentre quella al centro rimane fusa. Il
materiale che gradualmente si aggiunge fluisce lungo un canale costituito dalle
nuove pareti di plastica congelata. Lo
strato congelato ha un livello elevato di orientamento molecolare ed essendo
solido non può essere ulteriormente orientato. All’interno dello strato
congelato la plastica fusa continua a fluire man mano che entra del nuovo
materiale caldo e viene a generarsi sulle pareti dello strato congelato una
significativa quantità di calore per attrito. Contemporaneamente viene ceduto
del calore alla superficie fredda dello stampo attraverso lo strato congelato. Inizialmente
lo strato congelato è molto sottile e il calore viene ceduto rapidamente allo
stampo, ciò determina un ulteriore raffreddamento della plastica che fa
incrementare lo spessore dello strato congelato. L’aumento dello spessore dello
strato congelato riduce a questo punto lo scambio di calore verso lo stampo. Dopo
un certo intervallo di tempo, lo strato congelato avrà uno spessore tale che il
calore ceduto allo stampo per conduzione eguaglierà quello introdotto dal
flusso della plastica in ingresso e quello generato per attrito sullo strato congelato.
Viene così raggiunta una condizione di equilibrio termico. Dal
momento che gli scambi di calore avvengono a velocità molto elevata
l’equilibrio termico viene raggiunto in pochi decimi di secondo.Poiché
la durata del riempimento è dell’ordine di grandezza dei secondi, lo strato
congelato assume presto uno stato di equilibrio all’inizio del ciclo di
riempimento.
Vediamo
ora come varia lo spessore dello strato
congelato:
- Se la velocità di iniezione
si riduce viene generata una minor quantità di calore che entra dal flusso
della plastica. Poiché lo scambio di calore per conduzione verso lo stampo
non varia, lo strato congelato avrà uno spessore maggiore;
- Se al contrario si aumenta
la velocità di iniezione lo strato congelato diventerà più sottile.
Durante
lo scorrimento la plastica è soggetta ad uno sforzo di taglio (shear stress τ)
che ordina il materiale, fa dunque allineare le molecole lungo la direzione
principale del flusso. All’interno
dello stampo è presente lo shear rate [DE] (γ’), che non è costante ma varia: è massimo in corrispondenza
dello strato congelato e cade a zero al centro. Viceversa
lo shear rate (velocità con cui la plastica scorre sullo strato più vicino) è
nulla sul bordo dello stampo dove la plastica è congelata, sale al massimo
all’esterno dello strato congelato e si riduce a zero al centro dello stampo. Al
termine del riempimento, si arresta il flusso e inizia il raffreddamento della
plastica che a differenza di quanto avviene nello strato congelato è molto
lento. Il raffreddamento lento non determina orientamento molecolare. Analizzando
gli effetti dell’orientamento sul livello di stress residuo si vede che:
- sulla superficie interna
dello strato congelato il materiale è fortemente orientato e avrà un
elevato ritiro in fase solida;
- il ritiro del materiale
orientato è tuttavia contrastato dallo strato interno che non ha
orientamento molecolare.
In
definitiva lo strato congelato sarà sottoposto a trazione mentre lo strato
interno risulterà in uno stato di compressione. In
conclusione il particolare in plastica risulta tensionato e questo può
determinare deformazioni. Il
comportamento è analogo alla fase di riempimento. Dal momento che la velocità
di flusso diminuisce al crescere della pressione nello stampo, aumenterà di
conseguenza lo spessore dello strato congelato. La differenza rispetto alla
fase di riempimento è essenzialmente nell’aumento della pressione in gioco sul
materiale. Tale comportamento è dovuto a variazioni di temperatura nella massa
fusa. Se
in una determinata zona il materiale fuso è più caldo, il flusso di resina sarà
lievemente superiore apportando in quella zona materiale più caldo e mantenendo
di conseguenza una temperatura più elevata. In un’area più fredda il flusso di
resina sarà minore dal momento che entra meno calore e la plastica si raffredda
e solidifica.
Effetti
delle condizioni di stampaggio sulla qualità del pezzo [EN] [DE]
La
qualità del pezzo è influenzata principalmente da:
- Temperatura della massa
fusa;
- Tempo di riempimento;
- Temperatura dello stampo.
Ai
fini della qualità del pezzo occorre minimizzare i livelli delle tensioni
residue e annullare le possibili deformazioni sul pezzo.
Temperatura [EN], della massa
fusa:
Partendo da un valore basso al crescere della temperatura si assiste
ad una rapida riduzione sia della pressione di iniezione che dello shear stress [EN] e ciò è imputabile alla riduzione della viscosità. Quando
la temperatura diventa molto alta le curve si appiattiscono, inoltre si corre
il rischio di far degradare il materiale ottenendo un pezzo di scarsa qualità. Il
peso del particolare varia con la temperatura della massa fusa. Se la T è bassa
avremo una forte caduta di pressione nei canali e diventa difficile effettuare
una corretta compensazione, si avrà pertanto un peso ridotto. Al
crescere di T diminuisce la perdita di pressione nei canali, si attua una
compensazione più efficiente e aumenta il peso del pezzo. Se
la T cresce troppo aumenta il ritiro e durante il raffreddamento si possono
avere segni di risucchio e riduzioni di peso.
Temperatura
dello stampo: L’incremento della temperatura dello stampo ha un effetto
analogo dell’aumento della temperatura della massa fusa. Al crescere della
temperatura dello stampo posso operare con velocità di iniezione inferiori.
Tempo
di riempimento: Tempi lunghi creano pressioni elevate dal
momento che la temperatura della massa fusa tende a diminuire. Tempi
brevi determinano temperature alte dal momento che la velocità del flusso di
plastica è elevato. Il tempo di iniezione si sceglie in
corrispondenza della minima pressione di riempimento.
Esame del
manufatto da stampare [DE]
- Tipo del materiale da
stampare: la scelta è legata alle funzioni a cui è destinato il
manufatto. Lo stampista deve conoscere il materiale utilizzato per
individuare il ritiro, il tipo di acciaio, il tipo di iniezione, il tipo
di estrazione, le conicità di formatura, il tipo di condizionamento.
- Aspetto delle superfici
(finitura): consiste nel prendere visione del tipo e grado di finitura
richiesta sul pezzo.
- Struttura del pezzo:
consiste nel controllo degli spessori, nell’eliminazione degli spigoli
vivi trasformandoli in raccordi.
- Sollecitazioni imposte
al manufatto: occorre verificarne il tipo (flessione, compressione), la
modalità di applicazione, l’entità.
- Tolleranze richiesta:
indotte dal ritiro e condizionate da numerose variabili, come conicità di
formatura o spoglie. Lungo la direzione di estrazione sono indispensabili
e il valore dipende dalla geometria e dallo spessore del manufatto, tipo
di materiale, dalla pressione di stampaggio, dal grado di finitura della
superficie.
La
spoglia minima è di mezzo grado tuttavia, ove è possibile, è consigliabile un
valore compreso tra 1 e 2 gradi. Ove le tolleranze non permettono la spoglia,
occorre intervenire sulla struttura dello stampo con l’inserimento di parti
mobili.
Il
ritiro di stampaggio dipende in prevalenza dalle proprietà fisiche del
materiale plastico. Altre variabili possono tuttavia modificare l’entità del
ritiro:
- Forma e spessore del pezzo;
- Tipo di stampo e posizione
delle soglie di iniezione, lunghezza e sezione dei canali di
alimentazione, temperatura dello stampo;
- Processo di stampaggio,
variazioni delle pressioni e dei tempi di stampaggio, temperatura del materiale
plastico fuso ecc.
In
generale il ritiro nel senso di entrata del flusso (ritiro longitudinale)
risulta diverso dal ritiro rilevato in direzione perpendicolare.
Struttura
fondamentale degli stampi [DE]
Lo
stampo per iniezione è costituito da due parti:
- nel primo è inserito
l’iniettore (bussola di iniezione);
- nel secondo il dispositivo
di espulsione.
Il
pezzo stampato si trova in corrispondenza della superficie di separazione.
Lo
stampo può essere ad una o più impronte, per la valutazione del loro numero
sono necessarie informazioni precise sul materiale da lavorare, sulla macchina
e sul tipo di stampo. Le
tecniche di stampaggio per la trasformazione delle materie plastiche in
prodotti finiti differiscono notevolmente e richiedono l’impiego di mezzi
diversi (stampi, macchine e mezzi ausiliari), a seconda che si tratti di
termoindurenti o termoplastici. Per
lo stampaggio dei termoplastici si adotta generalmente il sistema a iniezione.
Il materiale portato a temperatura di fusione nel cilindro plastificatore della
pressa, viene iniettato a pressione nella cavità dello stampo mantenuto a bassa
temperatura. La
materia plastica, raffreddandosi a contatto con le pareti dello stampo, si
solidifica e può quindi essere estratta.