La deformazione plastica di Corrado Pluchino c_pluchino@yahoo.it , Salvatore Metrangolo s.metrangolo@inwind.it

- L'impianto di ricottura -

L'impianto di ricottura [EN] continua è indispensabile al fine di realizzare  la purificazione, la ricottura ed il raffreddamento dei fili trafilati. Durante la lavorazione di trafilatura, la tensione iniziale del filo deve essere superiore al carico di snervamento al fine di determinare la deformazione, mentre la tensione finale del filo deve essere inferiore al carico di snervamento che lo porterebbe a rottura. Questa situazione si verifica solo se il filo incrudisce durante la trafilatura. I fili presentano una struttura cristallina  [IT] modificata in seguito alla trafilatura: i grani, durante la lavorazione, ruotano in maniera da allungarsi determinando delle orientazioni preferenziali, le quali causano il comportamento anisotropo del metallo di cui sono costituiti. Di conseguenza si ha un’alterazione delle proprietà fisiche del metallo, ovvero:

·     una riduzione della duttilità;

·     una riduzione della conduttività;

·     una riduzione  della resistenza alla corrosione;

·     una riduzione della deformazione a rottura;

·     un incremento del carico di rottura.

Il filo incrudito non è utilizzabile senza un’opportuna ricottura di ricristallizzazione (ad esempio il rame non sarebbe sufficientemente flessibile per i cavi elettrici e per di più presenterebbe una conducibilità limitata). La ricottura di ricristallizzazione è un trattamento termico utilizzato per eliminare l'incrudimento [EN]  e le tensioni residue e per dare la possibilità di effettuare una successiva lavorazione a freddo. La ricottura, successiva ad una lavorazione di trafilatura,  è costituita da tre stadi:

  1. Recovery o “ricottura di distensione” in cui le dislocazioni si muovono e vanno a formare i bordi di una struttura di sottograni poligonalizzati. Si verifica la riduzione delle tensioni residue ed il ripristino della conduttività elettrica;
  2. Ricristallizzazione in cui nucleano nuovi grani ai bordi delle celle della struttura poligonalizzata con un minor numero di dislocazioni, producendo una fine struttura ricristallizzata. Si ha un minore carico di rottura ma una duttilità migliorata. Questa seconda fase avviene ad una temperatura uguale al 40% della temperatura assoluta di fusione del metallo e si riduce tanto più, quanto più è deformato il metallo. La temperatura di ricristallizzazione del rame [IT]  [FR] è compresa tra i 200°C e i 250°C;
  3. Ingrossamento del grano, meno rapido delle prime due fasi, porta dalla nuova struttura instabile a grani più grandi.

Il percorso di ricottura dei fili è il seguente:

·     Dall'anello di rinvio al primo anello di ricottura avviene un preriscaldamento iniziale (tra 160°C e 280°C).

·     Dal primo al secondo anello di ricottura si effettua la ricottura per effetto Joule (nel tratto dal primo anello al livello dell’emulsione refrigerante). Di conseguenza si ha una prima fase in cui il filo si riscalda per conduzione, e successivamente l’inizio del raffreddamento nell’emulsione. Quest’ultima ha la duplice funzione di raffreddare e pulire il filo. 

·     Infine dal secondo al terzo anello avviene la seconda parte del raffreddamento nell’emulsione e l’asciugatura ad aria compressa.

I due parametri monitorati nella fase di ricottura sono la corrente I [DE] e la tensione V [DE].  Nei fili sottili e capillari i valori della corretne ed il tempo di ricottura sono loto ridotti a causa della sezione e minima dasottoporre a ricottura. La temperatura di ricottura dela rame tra i 500°C ed i 550°C, mentre l'emulsione viene mantenuta a 37-40°C. E' necessario controllare attentamente la temperatura del filo di rame all'uscita del forno in quanto, se elevata (>50°C), si ha a contatto dell'aria la formazioni di ossidi.

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Edurete.org Roberto Trinchero