L’uso di macroinvertebrati per valutare la qualità delle acque dei fiumi è uno dei rari esempi di approccio corretto ai temi del biomonitoraggio ambientale. Il loro impiego è arrivato fino alla formulazione di indici numerici per la qualità delle acque dolci correnti che ha avuto notevole successo e larga applicazione anche nella normativa
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I macroinvertebrati
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rispondono a situazioni di stress del corso d’acqua o riducendo il loro numero o scomparendo del tutto, il ritrovamento di determinate specie di macroinvertebrati particolarmente sensibili all’inquinamento con un numero elevato di individui consente di classificare il corso d’acqua come di buon livello.
La quantificazione dell' inquinamento si basa su un indice, l' EBI (Extended Biotic Index). L'EBI di ottiene utilizzando specifiche tabelle a doppia entrata in cui si riportano i vari gruppi di macroinvertebrati acquatici in ordine decrescente di sensibilità alle alterazioni della qualità dell'ambiente e gli intervalli numerici riferiti al numero totale di unità sistematiche rinvenute nella stazione di campionamento.
Questa modalità permette di compensare il fatto che ambienti con differenti tipologie possiedono una fauna con differente ricchezza in unità sistematiche, indipendentemente dall'eventuale livello di stress ambientale. I valori di EBI infine vengono raggruppati in cinque diverse classi di qualità ciascuna individuata da un numero romano e facilmente visualizzabile in cartografia mediante colori convenzionali.
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