Questa scoperta fu fatta verso la fine del 1800, sino ad allora erano erroneamente inseriti tra i muschi. Esistono diversi tipi di licheni che possono essere classificati in base alla loro forme di crescita :
 
| licheni crostosi | hanno il tallo fortemente aderente al substrato ed estremamente sottile. | 
| licheni foliosi | sono costituiti da sottili lamine facilmente staccabili dal substrato, i licheni foliosi hanno scarso sviluppo in altezza e possono vivere su roccia, corteccia o suolo. | 
| licheni fruticosi | sono caratterizzati dalla forma tridimensionale. Crescono al suolo o sulle rocce, formando cespuglietti, oppure pendono dai rami, dalle rocce o da altri substrati, dando origine a formazioni lanuginose o filamentose. | 
| licheni squamulosi | questa categoria non è ben definita: non esiste una linea di demarcazione netta che li separi da altri tipi di licheni. Il tallo è formato da squamale ascendenti più o meno erette. | 
	
| licheni gelatinosi | hanno un tallo duro e secco che a contatto con acqua si rigonfia assumendo un aspetto molle e una consistenza gelatinosa e semitrasparente. | 
Le forme più comuni di licheni sono i licheni crostosi, foliosi e fruticosi.
La loro resistenza a condizioni di vita estreme come le bassissime temperature polari, le insolazioni prolungate delle rocce alpine, l’estrema siccità dei deserti è possibile esclusivamente grazie alla simbiosi. 
I licheni sono estremamente sensibili all’inquinamento atmosferico  e i primi studi sulla loro sensibilità risalgono al 1859. 
La scoperta dei licheni come bioindicatori di inquinamento atmosferico è dovuta ad una semplice osservazione: nelle vicinanze delle industrie non si riscontravano licheni; mentre dirigendosi verso la campagna i licheni comparivano sempre più numerosi e con molte specie diverse. 
Le principali caratteristiche che fanno dei licheni dei buoni bioindicatori sono:
 -  elevata capacità di assorbimento e accumulo di sostanze presenti in atmosfera 
-  resistenza a periodi prolungati di siccità
-  resistenza a temperature estreme
-  impossibilità di liberarsi periodicamente delle parti vecchie o intossicate
-  lento accrescimento e grande longevità 
Per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico si utilizzano i licheni epifiti (che vivono su tronchi di alberi) e ci si basa sulla diminuzione della biodiversità lichenica rispetto a quella attesa. E’ possibile poi collegare l’indice di biodiversità lichenica alla qualità dell’aria della zona in esame 
[I22] 
[F16].
		  
		  
		  
		  
		  
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