DALLE ORIGINI AL 1300
Tra gli studiosi prevale ultimamente l'opinione che il genere letterario della novella abbia avuto una sua prima sistemazione nelle letterature orientali, particolarmente in quella indiana, per diffondersi successivamente nel mondo islamico, che ci ha lasciato il capolavoreo di Le Mille e una notte [I] [F] [ES] [E] e cristiano. Nella letteratura greca la novella viene coltivata come genere a sé soltanto in età ellenistica, spesso inserita in opere romanzesche. Nel mondo latino ritroviamo due splendide novelle inserite dagli scrittori Petronio Arbitro [E] [I] [F] [ES] nel suo Satyricon (La Matrona di Efeso) e Apuleio nel suo Asino d'oro (la favola di Amore e Psiche). La Matrona di Efeso [I] [F] [ES] [E] è un breve racconto narrato durante una cena da Eumolpo, uno dei personaggi del Satyricon. Introduce il tema dell’incostanza femminile e della generale presunta inferiorità delle donne, che è uno tra i più adottati e faceti del genere novella e si è sviluppato e tramandato per molti secoli.
Procedendo con l'evoluzione diacronica del genere, possiamo affermare che la novella è uno dei prodotti più originali della letteratura italiana tardo-medievale, destinato a maggior fortuna nell'Europa moderna. Essa si basa su quella che è la più tipica modalità del narrare del medioevo, l' exemplum [ES] [E] [I] [F] . L'exemplum è un fatto, un detto, una vicenda reale o fantastica che non si propone scopi artistici, ma vuole per lo più persuadere. L'origine e la codificazione dell'exemplum risalgono alla retorica greco-romana e ci vengono tramandati attraverso i testi di oratori e trattatisti. La cultura cristiana fa dell'esempio una delle forme letterarie e uno dei modi di rappresentazione più significativi del medioevo. L'esempio medievale ha caratteristiche che si possono così sintetizzare:
- è tradizionale: come la favola e il proverbio trae la sua validità dall'essere tradizionale, dall'essere degno di fede perché parte della sapienza tradizionale. Lo scrittore di esempi si fonda su auctoritates universalmente accettate (i testi sacri, gli scrittori antichi, un filosofo) oppure si preoccupa di attestare che il fatto raccontato sia veramente accaduto allegando testimoni oculari o la voce pubblica;
- sottrae alle vicende il loro carattere individuale e storico, mette in scena classi e tipi di individui (lo sciocco, il blasfemo, il lussurioso e i loro contrari), svaluta il contingente mirando all'eterno, radicalizza le differenze prediligendo le opposizioni;
- si presenta spesso come una narrazione secca, scarna, che trascura gli aspetti secondari delle vicende, le ambientazioni, i dettagli per limitarsi agli aspetti carichi di implicazioni di ordine morale o religioso;
- è utilizzato in contesti che si propongono evidenti finalità etiche e pedagogiche.
Dall'exemplum alla novella il passo è relativamente breve.
La narrativa novellistica due-trecentesca ha come fonti e modelli letterari il romanzo cortese, la novellistica araba e orientale, i fablieaux [F] [ES] , la narrativa antica e il racconto orale, oltre alle ricordanze, alle relazioni di viaggio, alla storiografia municipale, anche se il modello dell'exemplum medievale resta la fonte principale. Fra i pochi testi volgari duecenteschi ricordiamo:
i Conti morali di un anonimo senese, che sono i più vicini all'exemplum essendo un volgarizzamento delle Vite dei padri della Chiesa.
I Fiori e vita di filosafi e d'altri savi e d'imperadori, i Conti di antichi cavalieri, il Libro dei Sette Savi che mostrano un progressivo allontanamento dal modello e rielaborano fonti classiche, storiche, romanzesche, orientali con un notevole grado di consapevolezza delle possibilità e delle funzioni del narrare. Di questi il più originale è senz'altro Il Libro dei Sette Savi [I1] [I2], nel quale emerge il gusto del narrare, il piacere del puro intrattenimento.
l'opera però più importante di questo periodo è Il Novellino [E & I] , [I2] , [ES] [F] scritta da un anonimo fiorentino all'inizio del sec. XIII, che è un repertorio dei vari modi di narrare, con diversi argomenti e diversi registri stilistici.
Le caratteristiche del nuovo modello sono così riassumibili:
una moralità sempre più sfaccettata, problematica si va sostituendo a quella assoluta, definitiva, propria degli exempla;
l'affermazione dell'autonomia dell'agire umano, l'ampliamento dello spazio occupato dalla fortuna e dal caso si sostituiscono agli interventi provvidenziali, agli eventi miracolosi, alla logica della colpa punita e della virtù premiata. La novella cioè guarda alla vita come ad un itinerario complesso, concentra la propria attenzione, più che sul tipico e sull'immutabile, sul nuovo e sull'originale;
alla narrazione tradizionale ne sostituisce una più attenta a cogliere la realtà nel suo divenire storico, prodotto dall'agire umano, da condizioni e da situazioni contingenti, una narrazione che analizza in modo più incisivo perché diversi sono i suoi fini.
Le finalità che gli scrittori si pongono si indirizzano sempre più verso:
l'affermazione di una morale laica, di un utile sociale o culturale,
come proposta di norme e modelli di comportamento ideale o pratico;
dal puro intrattenimento che mira al diletto e allo "spassamento" del pubblico alla consapevole ricerca di risultati esteticamente e letterariamente validi;
dalla testimonianza di consuetudini, comportamenti, eventi degni di essere ricordati all'indagine propriamente conoscitiva del senso dell'agire umano e dei suoi condizionamenti storici e ambientali.
Il Novellino è stato composto fra il 1281 e 1300 circa da un anonimo toscano e comprende novelle brevi, aneddoti, bozzetti di vita del tempo, motti di arguzia. Rispetto alle amplificazioni e alla prolissità talvolta riscontrabili nelle prime composizioni narrative in lingua volgare, i testi del Novellino presentano l’opposta tendenza, quella del raccontare breve e sentenzioso, generando una singolare forza epigrammatica. I personaggi seguono modelli di comportamento propri del mondo feudale, cui si sovrappongono abitudini e concezioni tipiche della nascente mentalità borghese, aperta all'intelligenza e all'intraprendenza individuale.
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