I bioindicatori di Elena Porazzi

Il monitoraggio ambientale

La crescente attenzione verso i temi ambientali è una delle conseguenze della profonda crisi che sta attraversando il rapporto uomo-ambiente. Possiamo facilmente verificare che non solo vi sono problemi di conservazione delle risorse ma anche le stesse condizioni che permettono la vita sulla Terra stanno subendo profonde trasformazioni.

Appare chiaro quanto sia necessario mettere a punto nuove strategie per contrastare in maniera più efficace i problemi generati da sovrappopolazione [E1], dalla scarsità delle risorse e dalla degradazione dell’ambiente naturale. Diversi organismi internazionali hanno messo a punto programmi in questa direzione [E2] [F1] [S1] [E3] [F2] [S2].

Quando si ha un danno ambientale a carico di un sistema biologico la contaminazione ambientale diviene inquinamento. Diviene quindi importante la valutazione del danno a carico, non più di un solo organismo ma anche di sistemi biologici complessi. L’obiettivo attuale non è più soltanto quello di proteggere singoli individui ma comunità biologiche ed ecosistemi. Per poter avere un quadro generale della “salute” di un ecosistema [I1] [S3] [F3] [S4] bisogna essere in grado di misurare e quantificare il danno a suo carico attraverso un corretto monitoraggio ambientale . Quando si vogliono analizzare situazioni così articolate si ricorre ad indicatori.

I numerosi tipi di indicatori possono essere suddivisi in biologici e a - biologici. Gli indicatori a - biologici rilevano singoli parametri chimici o fisici mentre gli indicatori biologici si basano sul concetto di bioindicatore. Entrambe le tecniche dovrebbero venire affiancate per garantire un'accurata indagine sullo stato di salute dell'ambiente oggetto dell'analisi.

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Edurete.org Roberto Trinchero