L'antropologo e linguista Vladimir Propp, nel suo
scritto "Morfologia della fiaba" del 1928
[E1]
[E2]
[I1]
[I2]
[S]
, studia le origini
storiche della fiaba nelle società tribali e ne identifica una struttura
comune. Lo schema di Propp identifica 31 sequenze (Sequenze di Propp) che
compongono il racconto. Ogni sequenza rappresenta una situazione tipica nello
svolgimento della trama di una fiaba, riferendosi in particolare ai
personaggi e ai loro precisi ruoli (ad es. l'eroe o l'antagonista).
Nelle pagine del Pentamerone il magico si collega
con la realtà e la cultura dell’epoca. L’antica tradizione orale viene
rielaborata dando vita ad un nuovo modello di fiaba, la fiaba vista tra la
realtà ed il sogno. I personaggi del Pentamerone vivono in un contesto
caratterizzato allo stesso momento dall’elemento meraviglioso e da quello
realistico. Ad esempio le donne che raccontano le fiabe non sono belle
fanciulle, ma anziane con molti difetti fisici. Questo per avvicinare le
narratrici al lettore, infatti esse hanno nomi molto semplici, largamente
diffusi a Napoli in quel secolo. L’innovazione di queste fiabe consiste nel
seguire la tradizione popolare aggiungendo alla narrazione ironia e scherzo,
cercando nel popolo l’elemento strano, goffo e assurdo che nelle fiabe
diventano elementi comici. I protagonisti sono:
- Esseri umani
- Esseri dai poteri magici
- Animali
- Cose inanimate
Non esistono “buoni” o “cattivi” perché tutti i
protagonisti presentano i pregi ed i difetti tipici degli esseri umani. Nella
piramide dei racconti sono presenti:
- Lo sciocco
- Il savio
- L’ingenuo
- Il pigro
- Il furbo
Per le donne lo scrittore evidenzia tutti gli aspetti
tipici dello stereotipo femminile:
- La curiosità
- Il pettegolezzo
- La malizia
- L’amore materno
Gli animali in queste fiabe vivono in parità di
condizioni rispetto all’uomo, anzi in alcune occasioni in stato di
superiorità. Alcuni animali protagonisti sono:
- Lo scarafaggio (“Scarafone”)
- Il topo (“Sorece”)
- Il grillo