La morale e la realtà nelle fiabe
Come in tutte le fiabe del ‘600 anche quelle del
Basile presentano una morale. In realtà nel
Pentamerone ci sono veri e propri proverbi posti a conclusione della
fiaba, anche se non è stato sempre possibile per l’autore condensare in un
solo proverbio le storie presentate, questo perché i protagonisti nella
fiaba hanno vissuto molteplici emozioni e sentimenti:
- Amore
- Rabbia
- Invidia
- Vendetta
- Capriccio
Ecco di seguito i proverbi o le morali più
rappresentative delle sue fiabe:
[I]
- Nave da buon pilota governata, è strano caso che si rompa a scoglio
(I,4)
- Pazzo è chi contrasta con le stelle (I,6)
- Nessun male fu mai senza il castigo (II,2)
- L'uomo savio domina le stelle ("L'ommo sapio dommena le stelle" -
V,6)
- Tarda il castigo, ma non ti fidare! Viene una volta e tutte fa pagare!
(V,8)
Con questi proverbi il Basile ha cercato di
raccogliere tutti aspetti caratteriali che ha presentato nelle sue fiabe. Ad
una lettura attenta sembra quasi che il proverbio sia un'unità narrativa
autonoma o un perfetto equivalente della fiaba appena letta. Queste morali
ben rappresentano la concezione della realtà secondo Basile, che
nell'opera è vista secondo due concezioni opposte, due morali: una positiva
ed ottimistica che invita ad essere buoni, visto che la crudeltà riceve il
giusto castigo, e una fatalistica che affida tutto alla fortuna. Ad esempio
nell'opera, in alcune fiabe, viene messo in evidenza il senso dell'impotenza
dell'uomo con morali del tipo "propone l'uomo ma dispone Dio" oppure tutta la
forza di cui l'uomo stesso è capace e quindi troviamo morali come quella
già citata "L'uomo savio domina le stelle".
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