Nonostante i notevoli traguardi raggiunti dal microcredito in termini di lotta contro la povertà [EN1] [EN2], si sono riscontrati alcuni ostacoli che ne hanno attenuato gli effetti.
Sono infatti ancora troppo limitati i fondi provenienti dai donatori e, soprattutto, è troppo ridotta la parte dei fondi destinata ai prestiti. Una buona parte dei fondi stabiliti per le pratiche microfinanziarie viene infatti utilizzata per costi a servizi accessori, come ad esempio per gli studi di fattibilità, per le perizie di valutazione, per il monitoraggio e l’amministrazione. Questi servizi sono naturalmente indispensabili per garantire l’efficacia dei programmi microfinanziari; tuttavia, potrebbero essere maggiormente contenuti attraverso una migliore pianificazione e distribuzione delle risorse.
Un altro ostacolo emerso nei programmi di microfinanza è rappresentato dalla scarsa professionalità del personale non specializzato di alcune ONG. Sull’onda dell’entusiasmo, infatti, molte ONG adottano pratiche di microfinanza, senza però averne sufficiente conoscenza e preparazione.
Infine, spesso i programmi di microcredito sono fortemente dipendenti, non solo a livello economico, dallo staff dei consulenti del Paese donatore.
Una possibile soluzione per superare questi ostacoli potrebbe essere quello di appoggiarsi a delle ONG locali specializzate in microfinanza, permettendo di ridurre i costi generali e, quindi, di garantire una maggiore disponibilità di fondi per i prestiti ai poveri. Inoltre, consentirebbero di eludere, almeno in parte, le pressioni politiche o gli interessi di parte.