Dopo un primo periodo di sostanziale diffidenza, recentemente molte grandi organizzazioni internazionali – primi fra tutti la Banca Mondiale e le Nazioni Unite – hanno cominciato a manifestare uno spiccato interesse per le pratiche di microfinanza, creando organi di studio nel settore e elargendo sovvenzioni ad alcuni programmi.
La tendenza delle grandi istituzioni è di sostenere una microfinanza in grado di coprire i propri costi, senza dipendere da finanziamenti esterni, che risponda ai criteri della posizione istituzionalista. La sostenibilità finanziaria, infatti, viene individuata come la giusta strada che un’istituzione di microfinanza deve percorrere per essere efficace e efficiente sul lungo periodo.
LA BANCA MONDIALE
La Banca Mondiale [EN] [FR] [ES] è uno degli organismi che ha preso parte al Microcredit Summit, convenendo sulla necessità di ampliare e rendere più efficaci i servizi microfinanziari rivolti ai poveri.
In realtà, per molto tempo la Banca Mondiale non ha condiviso le posizioni sostenute dalle istituzioni microfinanziarie in merito alla riduzione della povertà, allo sviluppo economico dei più poveri e all’approccio da adottare per affrontare tali obiettivi. La Banca Mondiale, infatti, era in contrapposizione per principio, in quanto gestore del saldo del debito estero [EN] [FR] [IT], che per molti paesi rimane l’ostacolo maggiore che blocca la crescita economica.
Visti però gli importanti passi avanti compiuti dal microcredito negli ultimi vent’anni e il successo legato all’elevato tasso di rendimento, i progetti microfinanziari hanno suscitato l’interesse di banche private, che hanno cominciato a considerare il microcredito, oltre che una risorsa per combattere la povertà, anche un’opportunità di profitto. Così, anche la Banca Mondiale ha cominciato a dedicare più considerazione alle operazioni di microfinanza e si è fatta promotrice di una serie di iniziative riguardanti il microcredito.
In particolare, ha individuato una strategia volta all’identificazione e alla rimozione degli ostacoli che le istituzioni di microfinanza devono superare, e al coordinamento tra i donatori. Si è dotata di alcuni strumenti per incrementare questa pratica, tra cui il Consultative group to assit the poor (CGAP), un’istituzione che riunisce più donatori intenzionati a ridurre la povertà tramite lo strumento della microfinanza, e il Sustainable banking with the poor [EN], un programma di ricerca sui servizi bancari per i poveri, attraverso il quale sono stati organizzati convegni e seminari sui temi legati alla microfinanza ed è stato compilato un manuale (Microfinance Handbook [EN] [FR]) rivolto a donatori, politici e persone coinvolte nel settore.
IL CGAP
La Banca Mondiale figura, insieme ad altri organismi internazionali come UNDP [EN] [FR] [ES] [IT], UNCDF, ILO [EN] [FR] [ES] [IT], IFAD [EN], Commissione Europea, tra i membri del CGAP (Consultive Group to Assist the Poor) [EN] [FR]. Il CGAP è un consorzio formatosi per coordinare gli sforzi internazionali nel settore della microfinanza.
Il CGAP ha come obiettivo principale quello di creare servizi finanziari sostenibili rivolti ai poveri. In particolare, si propone di erogare dei finanziamenti alle istituzioni di microfinanza che rispondono a criteri stabiliti, di migliorare il coordinamento tra i donatori e fornire i consigli e linee da seguire per avviare progetti di microfinanza [EN] e per garantire l'efficacia delle prestazioni degli IMF [EN] [FR] [ES]. Il CGAP provvede a monitorare il corretto uso dei finanziamenti ricevuti, con una particolare attenzione all’autosufficienza finanziaria dei programmi.
Il CGAP opera come ente indipendente, ma in realtà è fortemente legato alla Banca Mondiale, in quanto è previsto che essa contribuisca per il 30% dei finanziamenti al CGAP.
LE NAZIONI UNITE
Anche le Nazioni Unite [EN] [FR] [ES] [IT] hanno espresso il loro parere favorevole nei confronti del microcredito, soprattutto per i risultati ottenuti in termini di impiego, di empowerment delle donne e di riduzione della povertà [EN].
Hanno preso parte al Microcredit Summit del 1997 e successivamente hanno adottato una risoluzione (n.52/194 del 18 dicembre 1997) [EN] [FR] con cui hanno riconosciuto l’importanza del microcredito come strumento per sradicare la povertà. Questa risoluzione è risultata molto importante, poiché per la prima volta l’Assemblea Generale ha rivolto un appello diretto ai donatori della comunità internazionale per sostenere e rafforzare le istituzioni di microcredito nei Paesi in via di sviluppo, e ha esortato gli organi più rilevanti, le organizzazioni e agenzie del sistema delle Nazioni Unite e le maggiori istituzioni finanziarie internazionali a includere iniziative di microcredito nei loro programmi di sviluppo.
Anche le Nazioni Unite si sono dotate di un organo dedicato alla microfinanza, l’UNCDF Microfinance [EN] [FR], che sostiene programmi di microcredito cercando di collaborare con le istituzioni già esistenti e con gli enti locali che praticano la microfinanza, al fine di contribuire, attraverso sovvenzioni o prestiti, alla sostenibilità finanziaria, alla consulenza tecnica e alla formazione.
Il periodo che va dal 1997 al 2006 è stato consacrato alla “Attuazione del primo decennio delle Nazioni Unite per lo sradicamento della povertà” [EN] e, in particolare, è stato designato il 2005 come “Anno internazionale del microcredito”.