Il Microcredito per uno sviluppo sostenibile di Donata Cappello (docappello@hotmail.com), Giulia Pagano (paganogiulia@libero.it)

APPROCCIO WELFARISTA

I sostenitori di questo approccio pongono l�accento non tanto sull�aspetto economico legato alla buona gestione dell�istituzione, quanto piuttosto sull�equit� sociale; il loro scopo � quello di creare programmi che servano persone escluse da ogni altro tipo di sistema bancario formale. Il fatto di puntare troppo all�allargamento dei programmi di microfinanza, come sostengono gli istituzionalisti, con tutta la serie di misure da adottare per garantire l�autosufficienza, genera nei welfaristi [IT] il timore di un processo di commercializzazione di questi servizi per i poveri. Potrebbero infatti trasformarsi in meri strumenti di profitto, accantonando i buoni propositi di lotta contro la povert�.

L�approccio welfarista non vuole fare dell�alleviamento della povert� un affare, bens� mira al coinvolgimento delle fasce pi� deboli della popolazione. Per questo, accanto ai servizi finanziari generalmente erogati, le istituzioni basate su questa visione propongono tutta una serie di servizi che coinvolgono altri ambiti fondamentali della vita: attivit� di educazione, assistenza sanitaria, formazione [EN] (sviluppo di capacit� agricole, tecniche e simili) e consulenze di vario genere. Sono questi, secondo l�ottica welfarista, gli elementi innovativi utili a far uscire i poveri dalla loro condizione di indigenza. Affinch� i prestiti abbiano effetto positivo sulla produzione, infatti, non � sufficiente erogare denaro, perch� sono necessari anche abilit�, mezzi di trasporto, informazioni, che generalmente sono i meno poveri ad avere. In particolare i servizi accessori offerti si possono raggruppare in quattro categorie:

  • Business management services: servizi volti a migliorare il controllo e l�efficienza dell�attivit� economica (relativi a business planning, contabilit�, gestione del personale, definizione dei prezzi, �).
  • Assistenza tecnica: servizi volti a migliorare la produttivit� dell�impresa (ad esempio, informazioni sulle tecnologie pi� produttive).
  • Servizi di marketing: servizi volti ad assistere i clienti nell�incremento delle vendite (studi di mercato, assistenza nell�organizzazione di consorzi, accesso ai mezzi di trasporto pi� economici).
  • Servizi di orientamento: servizi volti a fornire informazioni ai clienti sui servizi legati alla loro attivit� economica (assistenza legale, amministrativa, fiscale).

Tutti questi servizi possono essere offerti in forma di corsi di formazione collettivi o servizi di assistenza individuali.

Naturalmente i welfaristi convengono sul fatto che il programma di microcredito debba essere il pi� possibile sostenibile e autosufficiente, ma questo non deve essere l�obiettivo principale. Considerano infatti come obiettivo principale il miglioramento immediato del benessere dei partecipanti. Sono interessati all�attivit� della banca solo in quanto mezzo per alleviare direttamente la pi� profonda povert�, anche se questo significa accettare aiuti esterni: non rifuggono i profitti, ma neanche i sussidi.

La loro visione si basa essenzialmente sulla convinzione che i poveri non siano tali per causa loro. Il Nord del mondo ha notevoli responsabilit� nei confronti del Sud, responsabilit� che affondano le loro radici nel passato coloniale [ES] [IT], ma che continuano sotto altre forme anche nel presente. Per questo motivo, i sostenitori dell�approccio welfarista non condividono l�idea che siano i poveri a dover autofinanziare la loro lotta contro la povert�, dato che le cause del fenomeno sono da ricercare in meccanismi pi� ampi. Al contrario, � giusto che in qualche modo i paesi pi� ricchi e industrializzati contribuiscano anche in termini economico al finanziamento di processi di sviluppo, senza per questo pretendere di avere potere decisionale in materia.

Anche i welfaristi ritengono che questo tipo di approccio possa avere effetti sul lungo periodo, ma non soltanto in termini numerici di allargamento della cerchia dei beneficiari, quanto nel know how trasferito ad un numero sempre maggiore di persone. Attraverso l�assistenza tecnica, insomma, si garantirebbe un trasferimento di competenze nel rispetto delle condizioni socio-culturali, che avrebbe un impatto a livello comunitario nel lungo periodo.

La posizione che sembra aver incontrato maggior successo, soprattutto all�interno di grandi organismi promotori di programmi di microfinanza, � quello istituzionalista. Tuttavia, anche se l�obiettivo inseguito dagli istituzionalisti � l�autosostenibilit� del programma finanziario, quasi nessun programma � riuscito completamente a rispettare gli intenti iniziali, mentre la maggior parte ricorre a qualche forma di finanziamento esterno, perlomeno nelle fasi iniziali.

Per capire meglio i due diversi approcci, verranno analizzati due esempi illustri di istituzioni microfinanziarie, che hanno riscosso un grande successo e sono state prese come modello da altre: la bengalese Grameen Bank, che, per continuare la sua attivit�, dipende da sovvenzioni esterne, e il boliviano BancoSol, che ha scelto la strada dell�autosufficienza, rifiutando le donazioni, e basandosi esclusivamente sulle proprie forze.

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Edurete.org Roberto Trinchero