Il Microcredito per uno sviluppo sostenibile di Donata Cappello (docappello@hotmail.com), Giulia Pagano (paganogiulia@libero.it)

CARATTERISTICHE DEL MICROCREDITO

Il principio cardine su cui si basa il microcredito [EN1] [EN2] [EN3] [EN4] [FR1] [FR2] [ES1] [ES2] [IT1] [IT2] è la restituzione: le somme erogate non sono doni, ma sono prestiti, e in quanto tali, vanno restituiti. Anzi, perché il programma sia efficiente, è necessario che tutti i soldi prestati vengano rimborsati.

Al contrario di quello che avviene nel sistema bancario formale, il denaro non deve essere ridato tutto insieme dopo un periodo di tempo stabilito, bensì il rimborso deve avvenire fin da subito con la restituzione frequente (spesso a cadenza settimanale) di piccole quote. I vantaggi sono molteplici, ma innanzitutto favorisce i poveri nel risparmio, perché per loro è più facile effettuare piccoli pagamenti periodici piuttosto che uno solo più consistente: restituendo poco a poco non hanno il problema dell’accantonamento e della gestione di una somma di denaro, che spesso non hanno mai avuto a disposizione e non hanno mai dovuto amministrare.

In ambiente rurale, dove i guadagni derivati dall’agricoltura richiedono tempi medio-lunghi, si richiedono modalità di restituzione più flessibili.

Per incentivare il rimborso delle quote prestate sono previsti una supervisione e un monitoraggio assidui e continui. Il personale dell’organizzazione incontra periodicamente i clienti per riscuotere la loro quota, cosa che garantisce una maggior conoscenza tra clienti e personale e l’instaurazione di un più profondo rapporto di fiducia.

Molte istituzioni adottano ulteriori incentivi per indurre i clienti ad un pagamento puntuale, come ad esempio la possibilità di accedere più facilmente a prestiti successivi, oppure di ottenere delle condizioni più vantaggiose. Spesso infatti le somme prestate sono molto piccole, poi aumentano con il passare del tempo. In questo caso, si parla di progressive lending.

Le istituzioni di microfinanza (IMF), anche dette le banche dei poveri [IT], non richiedono le tradizionali garanzie pretese da una banca e, di conseguenza, anche persone che non hanno un capitale o delle proprietà possono ottenere in prestito del denaro. Occorrono naturalmente, dei meccanismi in grado di garantire che siano effettivamente le persone che hanno effettiva necessità a beneficiare dei servizi microfinanziari. Esistono, a questo proposito, dei processi di valutazione e dei criteri per stabilire chi ha diritto di accedere al prestito e per scoraggiare l’ingresso di chi non è realmente povero. Innanzitutto, l’erogazione di piccole quantità di denaro interessa solo alle persone che si trovano in situazione di necessità e che non hanno altre opportunità; si richiede poi l’accettazione di alcuni impegni, come la partecipazione ad incontri settimanali o contributi in termini di lavoro materiale. Richiedendo una notevole quantità di tempo e fatica, solo chi veramente interessato è disposto ad accettare tali condizioni.

Le procedure formali, la compilazione di moduli e formulari devono essere il più possibile chiare e semplici, poiché la maggior parte dei poveri è di solito poco istruita, se non addirittura analfabeta. Molte istituzioni che concedono microprestiti, accanto ai servizi finanziari, propongono iniziative che vanno incontro ai bisogni essenziali dei poveri. Per citare un esempio, la bengalese Grameen Bank ha creato strutture in grado di aiutare i clienti con prestiti finalizzati all’acquisto di una casa, altre che cercano di avvicinare i poveri alle nuove tecnologie e stanziano fondi per la promozione dell’itticoltura.

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Edurete.org Roberto Trinchero